Nelle nuove norme si chiede stop ai sensazionalismi e massima cautela nei casi di lacrimazioni di immagini sacre, sudorazioni e sanguinamenti
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Arriva il giro di vite del Vaticano sui presunti fenomeni soprannaturali, comprese le apparizioni. Il Dicastero della Dottrina della Fede ha emanato un documento, controfirmato da Papa Francesco, in cui restringe e quasi annulla le possibilità di intervento nel campo della "soprannaturalità" dei fenomeni. Né il vescovo locale né il Vaticano potranno più emanare "una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno", cioè "la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio". Al massimo potrà esserci "la concessione di un Nihil obstat". La dichiarazione di soprannaturalità spetta solo al Papa e "in via del tutto eccezionale".
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Altro aspetto delle nuove norme, che cambiano le regole del 1978, è che il Dicastero della Dottrina della Fede assume una maggiore responsabilità. "Da una parte, resta fermo che il discernimento è compito del Vescovo diocesano. Dall'altra, dovendo riconoscere che, oggi più che mai, questi fenomeni coinvolgono molte persone che appartengono ad altre diocesi e si diffondono rapidamente in diverse regioni e Paesi, le nuove Norme stabiliscono che il Dicastero deve essere consultato e intervenire sempre per dare un'approvazione finale a quanto deciso dal vescovo, prima che quest'ultimo faccia pubblica una determinazione su un evento di presunta origine soprannaturale".
Fino a oggi la decisione, anche la prima affidata al vescovo locale, era tra due opzioni: "constat de non supernaturalitate" o "constat de soprannaturalitate". Ma dal 1950 con questa possibilità di scelta ristretta "sono stati risolti ufficialmente non più di sei casi, anche se i fenomeni sono cresciuti". Da oggi diventano sei, quindi con diverse sfumature, le possibili pronunce della Chiesa su presunte apparizioni o presunti fenomeni soprannaturali: "Nihil obstat", nulla osta, "Prae oculis habeatur", confusione e rischi, "Curatur", significativi elementi critici, "Sub mandato", con cui si esprimono dubbi sulle persone che fanno un uso improprio del fenomeno, "Prohibetur et obstruatur", criticità e rischi gravi, "Declaratio de non supernaturalitate", con la quale si dichiara la non soprannaturalità. L'opzione della dichiarazione di soprannaturalità non è neanche nell'elenco perché è una pronuncia "eccezionale" che spetta solo al Papa.
Se in alcuni casi i fenomeni di presunta origine soprannaturale hanno "un valore pastorale" che il vescovo diocesano deve "apprezzare", "allo stesso tempo bisogna riconoscere che in alcuni casi di eventi di presunta origine soprannaturale si rilevano delle criticità molto serie a danno dei fedeli e in questi casi la Chiesa deve agire con tutta la sua sollecitudine pastorale", sottolinea il Dicastero della Dottrina della Fede nel nuovo documento.
"Mi riferisco, ad esempio - afferma il cardinale Victor Manuel Fernandez -, a un uso di simili fenomeni per trarre lucro, potere, fama, notorietà sociale, interesse personale, che può arrivare persino alla possibilità di compiere atti gravemente immorali o addirittura come mezzo o pretesto per esercitare un dominio sulle persone o compiere degli abusi". Il Vaticano mette in guardia anche contro "la possibilità di errori dottrinali, di indebiti riduzionismi nella proposta del messaggio del Vangelo, la diffusione di uno spirito settario, ecc. Da ultimo, esiste pure la possibilità che i fedeli siano trascinati dietro a un evento, attribuito a un'iniziativa divina, ma che è soltanto frutto della fantasia, del desiderio di novità, della mitomania o della tendenza alla falsificazione di qualcuno".