Speciale L'affondamento del veliero Bayesian al largo di Palermo
LA TRAGEDIA IN MARE

Veliero affondato a Palermo, i sommozzatori hanno aperto un varco nello scafo | Dalla profondità agli spazi interni ridotti: le difficoltà di operare nella "piccola Concordia"

Lo yacht si è inabissato a una profondità di circa 50 metri. Grazie all'operazione, i sub sono riusciti a entrare all'interno dell'imbarcazione dove potrebbero trovarsi i corpi dei dispersi. Un intervento che ricorda quello effettuato sulla nave della Costa Crociere naufragata davanti all'isola del Giglio nel 2012

22 Ago 2024 - 16:48

I sommozzatori dei vigili del fuoco e della Capitaneria di Porto sono riusciti ad aprire un varco nello scafo del Bayesian, il veliero affondato lunedì mattina a Porticello (Palermo). Un'attività non semplice a 50 metri di profondità. Attraverso questo varco i sub sono riusciti a entrare all'interno dell'imbarcazione dove si ritiene siano rimasti intrappolati i corpi delle sei persone che risultano ancora disperse. Ma sono tante le difficoltà di operare in quella che i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno ribattezzato "piccola Concordia". 

Veliero affondato, i sub aprono un varco nello scafo del relitto

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Le difficoltà di operare nella "piccola Concordia"

 Le dimensioni sono diverse ma l'intervento sul Bayesian ricorda quello del gennaio del 2012, quando la nave della Costa Crociere naufragò davanti all'isola del Giglio: la difficoltà di muoversi con la visibilità ridotta, gli oggetti che galleggiano nell'acqua, ostacoli che impediscono l'avanzamento. E la paura. Quella consapevolezza che se qualcosa va storto, risalire è un'impresa ardua. "Il Bayesian è una piccola Concordia, laggiù a 50 metri di profondità è veramente difficile avanzare" raccontano i sommozzatori dei Vigili del Fuoco che stanno cercando i dispersi del veliero 

"I sub devono affrontare difficoltà notevoli - racconta Luca Cari, responsabile della comunicazione d'emergenza del Comando generale dei Vigili del Fuoco - all'interno del veliero gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare e quasi impossibile trovare dei percorsi alternativi".

Marco Tilotta è uno dei sommozzatori. "Abbiamo controllato lo scafo dall'esterno e ora siamo entrati all'interno dell'imbarcazione per ispezionare tutti i locali". Che è molto più facile a dirsi che a farsi: il Bayesian è appoggiato sul fondale inclinato sul lato di dritta, dunque sul fianco destro. Dopo aver ispezionato il ponte di comando, che è all'aperto, gli speleo sub si sono calati nel salone principale da una scala interna. All'interno del veliero, completamente allagato, galleggia ogni sorta di oggetto, dai cuscini agli utensili, dai piatti alle sedie. E la visibilità è ridotta. Dunque, ogni mossa sbagliata potrebbe essere fatale.

"L'accesso allo scafo è difficile - è ancora il racconto di Tilotta a metà mattina - penetrare all'interno, scendere al vano di sotto per le scale strette e andare in tutte le cabine per analizzare centimetro per centimetro è un lavoro veramente duro e difficile". Per cercare di operare più in sicurezza possibile, sapendo bene che il rischio zero non esiste, i sub si sono aperti un varco. "Abbiamo individuato una vetrata spessa 3 centimetri - spiega ancora Cari - dalla quale potremmo entrare con più facilità. Stiamo cercando di rimuoverla per poi poter avanzare meglio all'interno". 

Le attività di ricerca erano riprese martedì mattina. Gli speleo sommozzatori dei vigili del fuoco, arrivati da Roma, Sassari e Cagliari, si sono messi al lavoro per ispezionare il relitto. Sono impegnate tre squadre di sub: due della guardia costiera e una dei vigili del fuoco. Nella squadra di ricerca ci sono anche due operatori specializzati speleo che hanno un tempo di permanenza in profondità di 12 minuti prima della risalita e il cambio continuo con un successivo team. Intanto, si procede con difficoltà verso le cabine dove è possibile ipotizzare, vista l'ora del naufragio, la presenza dei dispersi. E' impossibile verificare se siano all'interno attraverso gli oblò. In azione anche alcuni elicotteri e motovedette, che stanno perlustrando la zona del naufragio alla ricerca dei sei dispersi, tre uomini e tre donne. 

Lunedì recuperato il corpo del cuoco

 Lunedì i sub avevano recuperato il corpo di un componente dell'equipaggio, il cuoco Ricardo Tomas, ma non erano riusciti ad andare oltre il ponte di comando, ostacolati della presenza di suppellettili che impedivano il passaggio. 

Il tycoon e il presidente di Morgan Stanley

 I corpi dei dispersi potrebbero essere rimasti intrappolati all'interno dell'imbarcazione. Tra di loro ci sono il tycoon britannico, e proprietario dello yacht, Mike Lynch, la figlia 18enne Hannah, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie Anne Elisabeth Judith, il legale di Lynch Chris Morvillo e la moglie Nada. Altre 15 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio, sono state tratte in salvo dopo il naufragio. 

Palermo, veliero affondato: sommozzatori al lavoro per il recupero dei corpi

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Compagnia Hiscox: pensieri a Bloomer e alla moglie Judy

 La compagnia assicurativa Hiscox, presieduta proprio da Bloomer, ha rilasciato una dichiarazione: "I nostri pensieri sono rivolti a tutte le persone colpite, in particolare al nostro presidente e a sua moglie Judy, che sono tra gli scomparsi, e alle loro famiglie, in attesa di ulteriori notizie su questa terribile situazione". "Siamo profondamente scioccati e addolorati per questo tragico evento", ha aggiunto Aki Hussain, ceo della compagnia. 

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