Punito con una settimana di consegna, durante il processo il militare ha raccontato di aver partecipato a feste di amici senza percepire soldi
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In divisa di giorno, ma nudo la notte. Il carabiniere con la passione per gli spogliarelli ha ricevuto una sanzione disciplinare: una settimana di consegna, ribadita dal Tar del Veneto che ha sentenziato che la condotta del militare è stata "idonea a ledere il prestigio dell'Istituzione". L'identità dell'uomo è segreta, ovviamente, ma pare che in Veneto, per la sua attività dopo lavoro, spopolasse. La fama conquistata nei locali della regione, però, anche attraverso la pubblicità che, un po' ingenuamente, si faceva sui social network, gli è stata fatale. Denunciarlo con un esposto ufficiale proprio ai carabinieri con tanto di foto è stato semplice.
Nel mirino era finita in particolare una serata del 2015, che lo spogliarellista aveva animato in un ristorante del Vicentino. Nel corso dell'istruttoria il carabiniere non aveva negato quell'episodio, ma ne aveva sminuito la portata, così come nel caso delle altre esibizioni pubblicizzate sui social. La sua auto difesa è sempre stata che si era trattato di feste organizzate da amici, ma senza scopo di lucro. In pratica, nessuno lo aveva mai pagato. "Purtroppo - ha dichiarato il carabiniere con la passione per lo strip-tease, ho partecipato senza pensare che ciò potesse recare pregiudizio all'immagine dell'Arma e al lavoro che svolgo". Una difesa ripetuta anche nell'impugnazione del provvedimento davanti al Tar, dove il militare ha sostenuto di aver "soltanto partecipato ad un party privato, senza porre in essere comportamenti illeciti, né danneggiare e ostacolare il perseguimento dei fini istituzionali". Non gli ha creduto nessuno. Ricorso perso e sanzione confermata.