A "Le Iene" il caso dell'insegnante che dopo tre mesi attende ancora un confronto con studenti e genitori
Si sfoga a "Le Iene" Maria Cristina Finatti, la prof colpita da alcuni studenti con i proiettili di una pistola ad aria compressa durante una lezione all'istituto tecnico Viola Marchesini di Rovigo. Per questo motivo la donna ha deciso di denunciare pochi giorni fa tutta la classe, dopo che il video dell'episodio - postato subito dopo sui social dagli studenti - è diventato virale. Ma a distanza di tre mesi dall'accaduto l'insegnante piange per l'umiliazione subita. I suoi alunni li ha visti solo una volta dopo l'episodio e nel frattempo non ha ricevuto le scuse di nessuno, neppure da parte dei genitori degli studenti. "Avrei voluto che i ragazzi fossero messi sulla strada giusta dalla scuola", dichiara Finatti che vorrebbe prima di tutto delle scuse.
"Ho denunciato tutti perché tutti hanno partecipato all'azione - fa sapere l'insegnante che aggiunge - spero che vengano puniti in qualche maniera, ma anche ascoltati in modo tale che prendano consapevolezza del fatto che fare male non va bene". Non tutti gli alunni, però, avrebbero partecipato all'azione. A metterci la faccia è solo una di tutti gli studenti che, intervistata insieme al padre, spiega che "lo scherzo" sarebbe stato pensato e attuato solo da alcuni compagni, gli stessi verso i quali la scuola ha preso provvedimenti sospendendoli con obbligo di frequenza. Una punizione che pare non avere risarcito in alcun modo la prof che attendeva, invece, un confronto con delle scuse.
"Ho chiamato la preside per organizzare una riunione", così il padre della studentessa intervistata su Italia 1 che però fa sapere che "non tutti i genitori erano propensi a incontrare l'insegnante". E se da un lato Maria Cristina Finatti pensa che proprio la scuola non abbia fatto abbastanza per porre rimendio a quanto accaduto, la preside dell'Istituto non è dello stesso avviso. "La scuola tutti i giorni ha compiuto qualche passo per risolvere questa situazione - dichiara la preside Isabella Sgarbi - mi astengo da altri commenti: chi mi conosce e conosce questa scuola sa come lavoriamo", conclude.