L'omicidio è avvenuto all'esterno del locale: la vittima, un uomo di 53 anni, è stata colpita al petto
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Una rissa al bar è finita nel sangue ad Alano di Piave (Belluno). Antonio Costa, di 53 anni, è rimasto ucciso sabato notte durante una violenta colluttazione con altre persone. La vittima è stata raggiunta da un'unica coltellata al petto all'esterno del "Kangur bar", un locale a fianco della stazione ferroviaria di Fener. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Feltre, che hanno ascoltato in caserma alcuni testimoni.
Un movente chiaro non c'è ancora - è possibile che l'euforia dovuta all'alcol abbia avuto la sua parte - e allo stesso modo non c'è traccia dell'assassino. Difficile che nessuno abbia visto, che non abbia capito con chi Antonio Costa era venuto alle mani. I carabinieri hanno già sentito in caserma alcune persone presenti alla serata e il gestore del bar.
Antonio Costa, padre di un bambino, è crollato a terra raggiunto da un unico fendente, al petto. Dopo l'allarme, sul luogo del delitto sono arrivati subito i carabinieri e gli uomini 118, che però non hanno potuto che constatare la morte del 53enne. Una vita non fortunata quella di Costa, che qualche anno fa era rimasto vittima di un incidente stradale, con lo scooter. Aveva riportato gravi conseguenze, e non gli era stato più possibile lavorare. Da allora si spostava sempre con il suo monopattino elettrico.
Il mezzo, trovato vicino al locale, è stato posto sotto sequestro, così come il "Kangur Bar". Prima che scoppiasse la rissa finita con l'accoltellamento, nel locale era in corso una festa a base di musica latino americana; c'erano una sessantina di persone, gente del luogo ma soprattutto stranieri, persone che lavorano nella zona. Il fatto è accaduto intorno alla mezzanotte.
La scena del crimine è stata subito sigillata dagli investigatori; sul posto sono giunti il magistrato e il medico legale. Sono intervenuti anche i volontari dei vigili del fuoco, che hanno battuto palmo a palmo la strada che conduce al bar e i terreni circostanti, alla ricerca del coltello del quale - è probabile - l'assassino si sarebbe liberato. Ma non ne è stata trovata traccia.
I carabinieri, tuttavia, potrebbero avere in mano già elementi importanti. E' in corso infatti l'analisi delle immagini delle quattro telecamere di video sorveglianza attive nell'area, che potrebbero aver ripreso colui che ha conficcato il coltello nel petto di Antonio.