Auto in un canale a Jesolo: quattro morti | Quinta vittima in un secondo incidente
© vigili-del-fuoco | L'auto finita in un canale
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Secondo quanto ricostruito dalla Procura, grazie alla testimonianza dell'unica sopravvissuta, l'uomo ha speronato la macchina che è finita nel corso d'acqua, causando la morte di 4 ragazzi, e poi è scappato
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Un romeno di 26 anni è stato fermato dalla Procura di Venezia nell'ambito dell'inchiesta aperta dopo l'incidente, avvenuto nella notte a Jesolo, in cui 4 ragazzi hanno perso la vita. Per il pm Giovanni Gasparini, l'uomo, residente in Italia dal 2012, avrebbe speronato l'auto su cui viaggiavano le vittime e sarebbe poi scappato. Ora è accusato di omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso: per lui sono stati disposti i domiciliari.
Il fermato vive a Musile di Piave, la stessa località in cui abitavano alcune delle quattro vittime. L'automobilista, assistito dal legale di fiducia, è stato sentito per ore dal pm e dal comandante della polizia municipale di Jesolo, Claudio Vanin.
Fondamentali le testimonianze della sopravvissuta e di un'automobilista - Sono state le testimonianze di Giorgia, l'unica sopravvissuta all'incidente mortale, e di un'automobilista a essere fondamentali per la risoluzione delle indagini, rendendo possibile alle forze dell'ordine di rintracciare il romeno. Giorgia ha raccontanto i momenti prima e dopo l'impatto e la fuga della macchina dopo lo speronamento; l'automobilista, che si era trovata a passare lungo la strada della morte pochi minuti prima dello schianto, aveva telefonato ai carabinieri raccontando allarmata di aver incrociato sulla regionale 43 una vettura che procedeva zigzagando a folle velocità tra le corsie, dando l'esatto numero di targa.
L'interrogatorio: "Vorrei morire io al posto di quei ragazzi" - "Ho sentito solo un colpo allo specchietto, un urto leggero - ha affermato durante l'interrogatorio il fermato - non mi sono accorto di nulla. Vorrei morire io al posto dei quattro ragazzi". Non risulta dalle prime analisi che l'automobilista fosse in uno stato alterato da alcol o droga.
Il ritrovamento dell'auto del romeno - Quando la polizia municipale ha rintracciato la Golf del romeno ha riscontrato dei segni sulla carrozzeria compatibili con quelli ritrovati sulla Fiesta dei giovani dopo essere stata estratta dai vigili del fuoco dal corso d'acqua. Sull'asfalto nessun segno di frenata, solo le tracce lasciate su un terrapieno e la lamiera contorta del guard rail sfondato.
I commenti su Facebook - Dalle pagine di Facebook affiora intanto la quotidianità di quelli che tutti gli amici definiscono "quattro bravi ragazzi, senza grilli per la testa, che non meritavano di morire". Il papà di Riccardo è un investigatore: i colleghi lo hanno informato con discrezione degli sviluppi delle indagini e del fermo del presunto omicida. Eleonora e Leonardo erano fidanzati e in una delle foto più recenti postate su Facebook la ragazza mostrava con un sorriso l'anello con tre diamanti che il giovane le aveva regalato.
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