Zaia: "La piccola ce l'ha fatta e da oggi in avanti potrà condurre una vita normale, pur con periodici controlli"
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È stata dimessa dall'ospedale di Padova, dopo oltre nove mesi, l'ultima paziente ancora ricoverata in seguito alla tragedia del bus di Mestre del 3 ottobre 2023, in cui hanno perso la vita 22 persone. Si tratta di una bambina di 4 anni, di nazionalità ucraina, che nell'incidente ha perso il padre. "La bimba ha lottato tra la vita e la morte per lunghissimi giorni, ma alla fine, grazie alla professionalità dei medici, alle amorevoli cure del personale sanitario e all'affetto della giovane mamma, che non l'ha mai lasciata sola, la piccola ce l'ha fatta e da oggi in avanti potrà condurre una vita normale, pur con periodici controlli", ha scritto su Facebook il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia.
La bimba era stata ricoverata la sera del 3 ottobre nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale di Padova per politraumi e grandi ustioni. Dopo due mesi, quando si è svegliata, è stata trasferita nel Centro Grandi Ustioni dell'Azienda ospedaliera patavina, punto di riferimento del Nord Italia. Anche la mamma della piccola, Kateryna Sierova, era rimasta ferita, ma era stata dimessa dopo poco. Da quel momento ha assistito la figlia per ventiquattro ore al giorno.
"Da oltre 9 mesi facciamo il tifo per la piccola paziente ucraina, ricoverata all'ospedale di Padova dopo il terribile incidente sul cavalcavia di Mestre, avvenuto il 3 ottobre scorso - ha scritto Zaia -. Grazie al sapiente lavoro di squadra coordinato dal direttore Centro Ustionati di Padova Bruno Azzena, in stretta collaborazione con il direttore della Terapia Intensiva pediatrica Angela Amigoni e il direttore della neurochirurgia pediatrica Luca Denaro, alla piccola è stato consentito un recupero che sembrava impossibile. Ancora una volta la sanità del Veneto, con le sue strutture di eccellenza, punto di riferimento a livello nazionale, ha raggiunto un traguardo che sembrava insperato. Ora facciamo un grande 'in bocca al lupo' a questa piccola, che sentiamo davvero vicino alla nostra comunità. Continueremo a seguirne la crescita e gli sviluppi futuri, in virtù anche di un rapporto umano di grande affetto e direi forse d'amore che si è creato verso questa bambina e la sua mamma".