© Ansa
© Ansa
Il governatore veneto, soffermandosi sui numeri del contagio, spiega che in regione solo il 4-5% dei positivi presenta sintomi
© Ansa
© Ansa
"Non vogliamo fare i bulli o i guastafeste con il governo, ma è giusto che Roma abbia una regia, ma vogliamo portare anche la nostra esperienza". Lo dice Luca Zaia, presidente del Veneto che, soffermandosi sui numeri del contagio, spiega che in regione tra il 95% e il 96% dei positivi non presenta sintomi. "E' un virus che oggi non ci dà emergenza sanitaria ospedaliera, ma che non dobbiamo trascurare", aggiunge Zaia.
Ridurre la quarantena a una settimana Sulla quarantena, il governatore esprime la sua opinione a favore della riduzione dei giorni in isolamento. "Sono favorevole alla riduzione del periodo di quarantena - afferma -. I test rapidi ci permetterebbero di ridurla. Io penso che una settimana ci possa stare", invece di 14 giorni.
"Presto un tampone usa e getta" Zaia conferma che "stiamo lavorando a un tampone usa e getta in autosomministrazione". Dovrebbe essere pronto in 15 giorni, mutuandolo "da altre esperienze internazionali", precisa.
"E' negativo se il governo non accoglie le istanze delle Regioni" "Non sarebbe un bel segnale se il governo non accogliesse le istanze delle Regioni", prosegue il presidente in relazione al prossimo Dpcm. "Non c'è nessun atteggiamento guerrafondaio e nessuna prova muscolare - osserva - al governo le Regioni hanno mostrato assoluta lealtà. Oggi c'è da fare un percorso assieme".
Il Veneto si candida per l'Agenzia biomedicale europea "Il Veneto si candida con Padova per l'Agenzia biomedicale europea", annuncia poi il governatore, che evidenzia: "Abbiamo già avuto contatti in tempi non sospetti e affidato il compito di preparare il nostro dossier".
"La mascherina salva la vita, ma no a un uso di 24 h" Per quanto riguarda la mascherina Zaia sottolinea che bisogna farne un buon uso e che non serve 24 ore su 24 quando per esempio non c'è il rischio di assembramenti all'aperto poiché "dobbiamo fidarci delle persone". Ma è pur vero che c'è "qualcuno che non la usa", quando necessario. "O ci mettiamo in testa che la mascherina salva la vita o continuiamo così. Che fatica c'è a portarla? Non è un atto di coercizione, è un atto di minima precauzione per uscire da questa invernata. Penso che se una persona va a passeggiare per i campi per cavoli suoi tiene la mascherina in tasca, non serve la custodia, e la mette quando arriva al parcheggio per prendere la macchina".
"Preoccupano le case di riposo, da lunedì test ai visitatori" "Da lunedì, dobbiamo metterci un po' a regime, vogliamo mettere in condizione le 300 case di riposo di testare tutti i visitatori. Il test rapido sarà oggetto di registrazione. Come lo puoi fare in una scuola, puoi farlo ai visitatori, perché siamo fortemente preoccupati per le case di riposo. Abbiamo avuto piccoli focolai che non avremmo voluto avere. Abbiamo deciso di dare una stretta con il testing ai visitatori. Non sono interdetti, anzi fanno anche un test rapido", conclude.