Se dovesse essere dimostrata l'ipotesi dello stordimento volontario, il compagno della donna potrebbe essere accusato di omicidio premeditato
Giada Zanola, 34 anni, originaria di Brescia © Ansa
Nel corpo di Giada Zanola, la 34enne precipitata dal cavalcavia sull'A4 a Vigonza, in provincia di Padova, e per la cui morte il compagno Andrea Favero, accusato di omicidio volontario, si trova in carcere, sarebbero state trovate "tracce di benzodiazepine". Non sarebbero, però, ancora chiare le quantità. È quanto emergerebbe dai primi riscontri degli esami tossicologici effettuati sul cadavere della donna, come riporta Il Gazzettino.
In particolare, spiega la testa giornalistica, "il medico legale Claudio Terranova, nominato dal pubblico ministero Giorgio Falcone titolare delle indagini, ha individuato le benzodiazepine in alcuni campioni di tessuto prelevati dagli organi durante l'autopsia". Sempre stando al Gazzettino, nessun medico avrebbe prescritto i farmaci a Zanola.
A tal proposito, un'amica della donna avrebbe raccontato agli agenti della squadra Mobile che Giada le aveva detto di "temere che il suo compagno la stesse drogando". Se dovesse essere dimostrata l'ipotesi dello stordimento volontario, Favero potrebbe essere accusato di omicidio premeditato.