Venti giorni di reclusione e pagamento delle spese per un controllore che aveva fatto scendere un nigeriano senza tagliando validato. Sia l'accusa sia la difesa avevano chiesto la sua assoluzione
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Un capotreno è stato condannato a 20 giorni di reclusione più le spese per violenza privata e rischia anche l'abuso d'ufficio per aver fatto scendere dal treno un viaggiatore senza regolare biglietto. L'uomo il 12 novembre 2014 trova un passeggero nigeriano con un biglietto non validato lo fa scendere, appoggiando sul binario le sue borse. Nel frattempo il passeggero si dirige subito verso l'obliteratrice per rimediare e cerca di risalire sul convoglio. Il controllore gli dice "se sali, ti denuncio" e per questa frase finisce nei guai.
Il processo - Il pubblico ministero bellunese aveva solo chiesto una sentenza di assoluzione con formula dubitativa per la violenza privata, mentre il difensore puntava sull'assoluzione perché il fatto non sussiste. Secondo quanto riportato da la tribuna di Treviso, il controllore sostiene di essere stato anche picchiato e colpito alle gambe e di conseguenza ha presentato a sua volta una denuncia.