riabilitato anche dal portale

L'host di Airbnb accusato di "antisemitismo" smonta la fake news: "Solo un equivoco, ecco perché"

L'uomo che ha una proprietà a San Vito di Cadore sulle Dolomiti venete: "Mi scuso con la comunità ebraica se si è potuta sentire offesa, ma anche io credo di aver diritto a delle scuse"

09 Lug 2024 - 13:26
 © Afp

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"Nego categoricamente qualsiasi insulto antisemita". Con queste parole l'host di Airbnb di San Vito di Cadore (sulle Dolomiti venete), prima sospeso ora riabilitato dal portale di affitto alloggi, respinge le accuse di antisemitismo. Una fake news montata ad arte su un equivoco che lo stesso host a La Repubblica smonta passo dopo passo. "Si figuri, sto cercando di parlare anche con lo staff di Zaia", dopo che anche il presidente della Regione Veneto era intervenuto per condannare l'accaduto.

Cosa è successo

 "Restate nei forni a gas", questa la frase incriminata che, secondo quanto riportato da un sito d'informazione, l'host di Airbnb avrebbe scritto a una famiglia ebrea che aveva tentato di prenotare un alloggio sulle Dolomiti venete. L'host, secondo quanto riportato sul sito, aveva prima espresso quelle parole via messaggio e poi annullato la prenotazione. Un accaduto che ha scatenato una bufera con una mobilitazione generale - anche politica - e un'interrogazione parlamentare. 

La replica dell'host

 A queste accuse ha replicato l'host che era stato sospeso dal portale di affitto alloggi. "Si tratta di un terribile equivoco". Prima cosa, ha spiegato l'uomo, "come potevo sapere di quale nazionalità fossero le persone che volevano prenotare la mia casa".

Il secondo punto

  Il secondo errore cruciale è nei tempi. "Si è detto che ho mandato un messaggio antisemita e poi annullato la prenotazione", ha osservato l'host. Invece è successo esattamente l'esatto contrario. "La prenotazione è stata annullata il 18 maggio, per motivi logistici. Il messaggio è partito esattamente 4 giorni dopo, il 22 maggio".

Il terzo punto

 Il terzo errore - l'unico di cui si sente direttamente responsabile - è lo scambio di destinatari. "Stavo scrivendo in inglese a un altro ospite che mi chiedeva informazioni sulla valvola del forno. Ho digitato la risposta in inglese: could be under the gas stove". Il messaggio però viene inviato erroneamente alla famiglia a cui l'host delle Dolimiti aveva annullato la prenotazione. E da lì si innesca il terribile equivoco. C'è da capire come mai lo screenshot della conversazione finisce alla redazione e come mai il fatto esce sul sito d'informazione il 4 luglio, a un mese e mezzo dai fatti.

Quarto punto: la traduzione erronea

  Il quarto punto è un merito alla traduzione. L'host ha sottolineato che la traduzione in ebraico è stata: you could stay under the gas stove. Innanzitutto la frase in questo modo ha un soggetto e "be" ha un valore diverso da "stay". Il titolo del sito ci mette il carico da novanta con un titolo che lascia poco spazio all'immaginazione. "Un host italiano annulla la prenotazione di una famiglia israeliana con un insulto antisemita". 

La riabilitazione

 Piccole differenze che hanno però innescato una bomba, proprio in un periodo storico in cui l'allarme antisemitismo è alto a causa della guerra in Medio Oriente. L'host è riuscito però a riabilitarsi spiegando quanto accaduto: il sito ha rettificato e Airbnb ha riattivato l'account del suo alloggio. Ma l'onta subita, ha sottolineato l'uomo, è ancora difficile da cancellare. "Mi scuso con la comunità ebraica se si è potuta sentire offesa, ma anche io credo di aver diritto a delle scuse", ha concluso.

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