Angelika Hutter, ha detto il procuratore, "non ha frenato prima di investire la famiglia"
L'incidente di Santo Stefano di Cadore, in cui una famiglia è stata travolta dall'automobilista tedesca Angelika Hutter, non sarebbe stato causato da un atto volontario. Lo ha precisato il procuratore Paolo Luca. "E' una persona - ha spiegato - che non ha capacità di contenimento dell'ira". La donna, che ha ucciso un bimbo di 2 anni, il suo papà e la sua nonna, non era al cellulare al momento dell'incidente. E' stato inoltre stabilito che la 32enne non fosse in grado di prendere parte all'udienza di convalida del fermo. Il 14 luglio saranno celebrati i funerali delle vittime nella chiesa di Sant'Andrea a Favaro Veneto (Venezia).
Incapace di contenere l'ira - "Non possiamo dire - ha detto il magistrato - se la sua sia una condizione permanente o temporanea legata allo choc, ma, nel secondo caso, una volta dimessa dall'ospedale sarà affidata a una struttura carceraria".
"L'accertamento fatto sul telefono cellulare che aveva con sé, dall'esame della cronologia non evidenzia alcun contatto telefonico al momento dell'incidente e nemmeno prima - ha detto il procuratore -. Apparentemente se l'esame, che poi verrà approfondito con una consulenza giuridico forense, è corretto, non stava telefonando e, quindi, l'ipotesi della distrazione da uso di telefono cellulare andrebbe al momento esclusa".
Facendo il punto sulle indagini, il procuratore ha sottolineato: "Possiamo dire che, secondo i primi accertamenti conseguenti l'analisi dei video e di due testimonianze, Hutter viaggiava a una velocità costante, ad almeno 80 chilometri orari. Le telecamere hanno ripreso l'auto e 4 secondi dopo, una volta fuori dal cono delle riprese, si sentono i due forti rumori relativi all'impatto. Sappiamo che non sono stati rilevati segni di frenata".
"Ovviamente - ha concluso - per capire, dato queste zone d'ombra molteplici, sarebbe molto importante avere il contributo diretto della Hutter e cioè ci dovrebbe spiegare che cosa è accaduto. Al momento la donna ha riferito di non ricordare alcunché di quello che è successo". E' probabile e verosimile che invece Angelika Hutter si fosse trovata in uno stato d'ira che non sappiamo da che cosa fosse stato causato e questo possa aver allentato l'attenzione alla guida.
Al momento dell'arresto, Hutter, che pare vivesse da nomade almeno da maggio, ha rifiutato la proposta di avvertire i propri genitori. In linea teorica rischia una condanna compresa tra i 2 e i 7 anni, con aumenti eventualmente legati al numero delle vittime. La pena potrebbe essere più pesante nel caso venisse dimostrato che la velocità era oltre il doppio del limite in vigore in quel tratto di strada.
Saranno celebrati venerdì 14 luglio alle ore 10.30, nella chiesa di Sant'Andrea a Favaro Veneto (Venezia), i funerali congiunti del piccolo Mattia Antoniello, del papà Marco e della nonna Maria Grazia Zuin, le tre vittime della strage di Santo Stefano di Cadore Su richiesta dei familiari, l'ingresso alla chiesa sarà riservato prioritariamente ai parenti e alle amicizie più intime, oltre che a una rappresentanza dei Comuni di Venezia e di Santo Stefano di Cadore.