L'uomo, 42enne, libero dal servizio, è caduto nel torrente Tesa, nei pressi del cimitero, tra Puos Dalpago e Bastia, nel comune di Alpago
Proseguono senza sosta le ricerche del vigile del fuoco disperso da giovedì 2 novembre a Puos Dalpago, in provincia di Belluno. Walter Locatello, 42 anni, questo il suo nome, era caduto nel torrente Tesa, nei pressi del cimitero, tra Puos Dalpago e Bastia, nel comune di Alpago. Locatello, libero dal servizio, si era recato dai genitori per affrontare le criticità legate al maltempo. Mentre monitorava le abitazioni a rischio allagamento nei pressi del canale, è caduto accidentalmente in acqua: stava sistemando sacchi di sabbia lungo l'argine del torrente insieme al papà. Le ricerche hanno interessato, fin da principio, anche le squadre dei sommozzatori, lungo il corso d'acqua che si congiunge al torrente Tesa fino al lago di Santa Croce.
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Le ricerche di Walter Locatello, il vigile del fuoco disperso per maltempo nel Bellunese, sono proseguite tutta la notte, ma hanno dato al momento esito negativo.
Sommozzatori e squadre fluviali dei vigili del fuoco risaliranno le sponde del corso d'acqua, con gommoni e moto d'acqua saranno impiegati nel lago di Santa Croce. Le ricerche avranno il supporto aereo dei droni e dell'elicottero di Venezia.
L'elicottero che si è alzato in volo si aggiunge al dispositivo di soccorso e ricerca già allertato. Sono al lavoro - secondo quanto confermato dai soccorritori - circa 60 vigili del fuoco e una decina di unità del Soccorso Alpino e speleologico Veneto.
Walter Locatello è diventato papà da un paio di mesi di Martino, nato il 22 agosto. "Il regalo più bello", aveva scritto via social annunciando il lieto evento.
Nel maggio scorso, come testimoniano anche le foto da lui postate sui social, Locatello era stato impegnato nelle operazioni di soccorso nell'Emilia-Romagna colpita dall'alluvione.
Il 42enne è stato inghiottito dalle acque ingrossate del torrente nello slargo che si trova a pochi metri da uno degli ultimi ponti prima del lago di Santa Croce, a tre chilometri circa, dall'abitazione dei genitori. Nel suo giorno di riposo, il vigili del fuoco si era recato a casa dei genitori e con l'aiuto del padre Giacinto, in serata, controllava dall'argine il livello del rio, a pochi metri dall'abitazione. Insieme, padre e figlio, volevano sistemare dei sacchi di sabbia a protezione della casa, in previsione della piena notturna.
"La speranza è che sia riuscito ad aggrapparsi in qualche modo resistendo alla forza della corrente", spiega il comandante dei vigili del fuoco di Belluno Antonio Del Gallo.