Le immagini a "Mattino Cinque News" dal luogo dell'incidente
Ci sono stati 27 punti di contatto tra il pullman e il guard rail prima che il mezzo precipitasse per una quindicina di metri dal cavalcavia della Vempa a Mestre provocando la morte di 21 persone. Lo spiega l'inviata di "Mattino Cinque News", Gaia Padovan, che mostra i segni sull'asfalto dove il pullman ha strisciato sul guard rail prima di raggiungere il varco e sfondare parte del guard rail e la recinzione di protezione del cavalcavia. "Un varco che l'assessore alla viabilità di Venezia Boraso ha chiarito essere una apertura di sicurezza come quelle che si trovano in autostrada", spiega la giornalista.
"Adesso il guard rail è stato sequestrato ed è stata disposta una perizia tecnica dal procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, per cui bisogna capire se quel buco, che di fatto c'era, doveva essere in qualche modo in corrispondenza protetto da una recinzione solida e alta, visto che siamo su un cavalcavia", considera l'inviata del programma di Canale 5. Al momento, dunque, si indaga non tanto sull'interruzione del guard rail che sembrerebbe prevista dalle norme, ma sulla recinzione rinforzata. "Un perito mi ha detto che non avrebbe tenuto nemmeno un motorino - rivela Padovan - perché questa di fatto è una passerella. Mentre quel varco doveva esserci perché previsto e regolamentato", conclude.
Intanto giovedì pomeriggio è stata effettuata l'autopsia sull'autista del pullman Alberto Rizzotto per capire se è stato un malore a fargli perdere il controllo del mezzo, ma gli esiti non arriveranno in tempi brevi. "Ricordiamo che è stato sequestrato anche il cellulare, basta un attimo, una notifica per distrarsi e dunque bisognerà verificare se il telefono dell'austista italiano si è agganciato alle celle, anche in questo caso ci vorrà del tempo", conclude.