E' stata soccorsa e portata all'ospedale. Le sue condizioni sarebbero gravi
Una 50enne di origini marocchine si è cosparsa di liquido infiammabile e si è data fuoco davanti alla sede del Tribunale dei minori di Mestre (Venezia). Alla base del gesto ci sarebbe la decisione dei giudici che hanno dichiarato adottabile la figlia della donna. La bambina era già stata affidata a una comunità. La donna è stata soccorsa e portata al Centro grandi ustionati di Padova. Le sue condizioni sarebbero gravi. Sul caso indaga la polizia.
Sul luogo del rogo sono stati ritrovati una tanica con del liquido infiammabile, una foto e un cartello, scritto in un italiano stentato. Nel messaggio si farebbe riferimento all'affidamento della figlia e al marito. I primi a soccorrere la giovane e a tentare di spegnere le fiamme sono state le guardie giurate che sorvegliano la sede giudiziaria.
Sul cartello: "Violentata l'infanzia di mia figlia" - Il cartello che aveva con sè la donna fa esplicito riferimento al marito, "un tipo di padre che ha violentato l'infanzia della sua bambina". La giovane ustionata è di origini marocchine. "Ha fatto il massimo - si legge sempre nel cartello - per allontanare la piccola e mandarla in comunità: che vergogna". Il Tribunale dei minori di Venezia, nel rendere "adottabile" la figlia della 50enne, aveva parlato di un provvedimento legato al forte disagio psicologico della donna.