I presunti killer, cittadini albanesi di 19 e 24 anni, si trovavano in autostrada allo svincolo di Villesse (Gorizia), a 20 chilometri dal confine con la Slovenia. Avevano fatto perdere le loro tracce
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Due persone sono state fermate con l'accusa di aver ucciso Albert Deda, cittadino albanese di 24 anni residente a Padova, e per il tentato omicidio di altri due suoi connazionali di 26 e 28 anni. I presunti killer - anche loro albanesi, di 19 e 24 anni - avevano fatto perdere le proprie tracce dopo il delitto, avvenuto in via Dorighello nel quartiere Forcellini. I due - intercettati dalla polizia stradale nella tarda serata di domenica 23 luglio - si trovavano in autostrada all'altezza dello svincolo di Villesse (Gorizia), a circa 20 chilometri dal confine con la Slovenia.
Indumenti nuovi e ferite alle mani - Rintracciati dagli agenti della polizia stradale di Gorizia, sono stati trovati con addosso indumenti appena acquistati, alcuni di questi con ancora il cartellino attaccato. Presentavano inoltre piccole ferite da taglio alle mani, che secondo gli investigatori si sarebbero procurati durante l'aggressione.
I due presunti killer - residenti nello stesso palazzo dove vivevano le vittime e dove si è consumato il delitto domenica 23 luglio - erano a bordo della loro auto immortalata dalle telecamere di videosorveglianza mentre si allontanava da via Dorighello subito dopo l'omicidio. Ancora 20 chilometri di strada e sarebbero usciti dal territorio nazionale per entrare in Slovenia.
Grazie agli elementi raccolti sul luogo del delitto, comprese le prime testimonianze di alcune persone, le loro ricerche erano state diramate dai carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo di Padova. Secondo gli investigatori, i due avevano fatto perdere le loro tracce prima dell'arrivo dei soccorsi.
Una lite, poi l'omicidio - La dinamica ritenuta più realistica è quella di una lite scoppiata all'interno di un appartamento, degenerata in aggressione e culminata in un inseguimento sulle scale del condominio, con l'accoltellamento risultato fatale a una delle persone coinvolte.
Resta da chiarire il movente: gli investigatori padovani non escludono alcuna ipotesi. Solo dalle dichiarazioni dei superstiti dovrebbe essere possibile ricostruire ogni dettaglio, ma i due feriti versano ancora in gravi condizioni all'ospedale cittadino e non sono in grado ancora di rilasciare dichiarazioni. Gli accertamenti sono condotti dal nucleo operativo dell'Arma di Padova.