L'inchiesta avviata dalla Dda aveva portato alla luce i contatti del figlio del super boss con alcuni spacciatori di droga
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Il tribunale di sorveglianza di Padova ha revocato la libertà vigilata e la misura di un anno di colonia di lavoro per Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss di Cosa Nostra, Totò Riina. Accolta in parte le richieste della Procura di Padova, che aveva sollecitato una misura di tre anni dopo l'inchiesta avviata dalla Dda che aveva portato alla luce i contatti che Riina jr avrebbe avuto negli ultimi mesi con alcuni spacciatori di droga.
Ora il figlio di Totò Riina, morto lo scorso 17 novembre, dovrà abbandonare la città di Padova per raggiungere il carcere di Vasto, nelle Marche, dove dovrà trascorrere un anno nella sezione lavoro. E' infatti considerato ancora socialmente pericoloso dalla Dda dopo che, tra il settembre 2016 e il maggio 2017, è stato scoperto più volte acquistare cocaina da due spacciatori nel quartiere dell'Arcella. Secondo quanto rivelato dagli inquirenti, Giuseppe Salvatore Riina avrebbe sfruttato più volte la fascia oraria serale per incontrare gli spacciatori e acquistare gli stupefacenti. Così facendo avrebbe violato due delle prescrizioni che aveva imposto il tribunale di sorveglianza.