L'ordinanza di sospensione parla di motivi di sicurezza e igiene, ma tempo fa la Lega aveva sollevato la polemica per "razzismo al contrario"
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L'ordinanza parla di una sospensione dell'attività di parrucchiera per motivi di sicurezza e igiene. Ma la polemica sul locale, un negozio di Padova, era stata sollevata dagli amministratori locali della Lega Nord perché in quel salone, il "Gloria", i prezzi erano più alti per gli italiani che per gli stranieri. E si era parlato di razzismo al contrario.
Adesso il sindaco della città veneta Massimo Bitonci è sceso in campo prendendo il provvedimento, la sospensione per un mese, perché quel salone sarebbe "punto di ritrovo di persone moleste e dedite a traffici di ogni tipo", come riporta il "Mattino".
A sollevare il problema erano stati l'assessore comunale Fabrizio Boron e il presidente del Consiglio comunale Roberto Marcato, che sulla pagina Facebook di Bitonci avevano segnalato il listino prezzi diverso nel salone etnico cittadino. Il commento di Marcato era stato: "Padova, no apartheid".