Ci sono voluti quattro anni dalla morte di una 75enne di Padova perché il curatore potesse soddisfare le sue ultime volontà
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Abbandonata da piccolissima e cresciuta grazie all'affiliazione (istituto giuridico cancellato nel 1983) e a una famiglia che si è curata di lei, al momento della morte, ha donato tutti i suoi beni a favore di una bimba in difficoltà. E' il testamento aperto a Padova e lasciato da una 75enne che nonostante tutto è riuscita con tenacia e impegno a studiare, a trovare un discreto impiego e a vivere serenamente. Non si è sposata, i legami con la famiglia d'affiliazione si sono allentati anche per i decessi dei suoi membri e così, nel tempo, ha maturato il desiderio - riferisce il Comune - di fare qualcosa di concreto per aiutare i bambini che come lei hanno avuto un'infanzia molto difficile. Non avendo eredi, ha quindi pensato di vincolare tutti i suoi beni, dopo la morte, a questa finalità.
"Io sottoscritta, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, con questo mio testamento olografo - scriveva la 75enne di Padova - dispongo quanto segue: tutto il mio patrimonio immobiliare, preziosi e liquidità monetaria e bancaria devono servire per una bimba orfana e sola da mantenere agli studi". In sole tre righe, dunque, la donna ha espresso le sue ultime volontà che l'avvocato Beatrice Piovan, in qualità di curatore dell'eredità giacente, ha aperto dopo la morte della sua cliente, avvenuta nel novembre del 2020.
Le intenzioni erano chiarissime, ma il curatore, visto che la donna viveva sola e non aveva famigliari conosciuti, ha dovuto fare una accurata e lunga ricerca per verificare che non ci fossero comunque eredi legittimi che potessero impugnare il testamento. Conclusa questa fase, il curatore, dopo ulteriori accertamenti, ha dato il via al lascito in accordo con il Comune di Padova.