Padova, con il figlio gestiva un'associazione no profit finanziata con 140mila euro dal Comune. Ne ha spesi 58mila per sè
Gestiva un'associazione non profit ricevendo contributi per organizzare corsi di psicomotricità e di altre attività motorie nelle scuole del Comune di Cittadella (Padova). E utilizzava questi soldi per spese personali: elettrodomestici, arredamento per la casa, persino un'automobile. Nei guai è finita una preside della cittadine e con lei il figlio, entrambi responsabili dell'associazione Promosport.
La truffa architettata dalla dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo statale di Cittadella è stata smascherata da una lunga e complicata attività giudiziaria della guardia di finanza di Cittadella coordinata dalla Procura di Padova, come scrive il "Gazzettino". L'associazione, rappresentata formalmente dal figlio ma gestita dalla donna, ha ricevuto dal Comune contributi per circa 140mila euro, con cui avrebbe dovuto organizzare corsi per le scuole dell'area. Solo una parte di quei soldi sono serviti allo scopo. Ben 58mila sono invece stati utilizzati dalla dirigenti per acquisti per la casa, imbiancatura, assicurazioni.
I contributi dovevano servire per organizzare corsi gratuiti per le famiglie degli studenti. In realtà, le famiglie degli alunni hanno dovuto versare le loro quote e anche pagare il trasporto. Per madre e figlio il sostituto procuratore ha ora chiesto il rinvio a giudizio.