"La gente ora giudica, critica, condanna: pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi?". Nell'incidente ha perso la vita la fidanzata del giovane
E' ancora in coma Alberto Antonello, il 19enne coinvolto in un drammatico incidente stradale nel Veneziano nel quale ha perso la vita la sua fidanzata di 18 anni, Giulia Zandarin. "Mio figlio non è un criminale", dice papà Franco, noto per il viaggio avventuroso con il primogenito autistico. "Adesso è Andrea che mi rincuora per la tragedia", racconta.
"Come si può bollare come delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? Come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno?", afferma a La Repubblica. Gli agenti della polizia, durante un controllo stradale, l'avevano trovato con una piccola quantità di hashish, sufficiente per far scattare il sequestro della patente di guida. In macchina inoltre, oltre a lui e alla fidanzata, c'erano altri 4 amici, uno in più dei passeggeri consentiti.
Come da prassi gli avevano consegnato un permesso temporaneo per tornare a casa. Ma era la notte di Halloween, i sei avevano appuntamento con altri amici al "King's", un locale di Jesolo. Così non hanno cambiato programma. Si sono diretti in discoteca, qui hanno fatto festa, e verso le 8 del mattino si sono rimessi in macchina, per tornare a casa, a Castelfranco Veneto (Treviso). Pochi chilometri ed è avvenuto lo schianto.
"La gente ora giudica, critica, condanna", si sfoga il padre. "Allora la faccio io una domanda: pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? Giulia faceva parte della nostra famiglia. Abitava con Alberto da qualche mese, erano lì a pochi metri da casa mia, belli e felici. Per mezzo grammo di erba si butta dal precipizio un ragazzo che ha commesso un errore. Fatale, certo, e il tempo non potrà mai cancellare questo dolore. Ma è pur sempre un errore".
"Mi piacerebbe percepire uno spirito di sostegno, vorrei che le persone utilizzassero le energie per aiutare e non per demolire, vorrei che chi ci conosce si rendesse conto che siamo sempre noi, che non siamo cambiati. Fino a due giorni fa eravamo una famiglia piena di valori. Ora non possiamo essere diventati delinquenti", conclude.