Secessionismo in Veneto, 24 arresti Pm: "Volevano insurrezione popolare"
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Per reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e detenzione di armi da guerra. Uno degli arrestati al telefono: "Bisogna caricare i candelotti di dinamite". E un altro: "Instaureremo un clima di terrore". Bossi: "Arresti? Un Errore"
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Su ordine della Procura di Brescia, i carabinieri del Ros hanno arrestato 24 persone appartenenti a un gruppo secessionista accusato di aver messo in atto "varie iniziative, anche violente", per ottenere l'indipendenza del Veneto e di altre zone del Paese tramite "l'insurrezione popolare". I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo ed eversione e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
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Progettavano un'insurrezione - Un trattore agricolo, secondo gli investigatori, doveva essere usato "per compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco". Gli indagati, in particolare, avevano pensato di trasformare il mezzo in una sorta di carro armato attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ma durante le fasi di montaggio c'erano stati problemi di calibratura e di recupero dei pezzi per la sua costruzione.
La vicenda riporta al 9 maggio 1997, quando un gruppo di "Serenissimi" diede l'assalto al campanile di piazza San Marco: tra gli elementi più scenografici dell'azione c'era proprio un furgone trasformato in rudimentale carro armato, poi chiamato "Tanko".
"Un clima di terrore" - Tiziano Lanza, tra gli arrestati, diceva al telefono di voler instaurare "un clima di terrore" anche tramite "un altro carro armato gigantesco". L'uomo, residente a Bovolone (Verona), era "sempre impegnato in azione di reclutamento e finanziamento" dell'Alleanza. Durante una chiamata Lanza ha detto: "Andatevene dall'Italia e chiedete perdono per 147 anni di crimini contro la nostra popolazione e di ruberie. Andatevene e vivrete, rimanete e morirete.. poiché instaureremo veramente il clima di terrore, sai come ci divertiremo, la mafia anche qua..". Poi Lanza descrive il piano per l'occupazione di piazza San Marco: "Se riusciamo ad andarci con un mezzo così gigantesco, invece di otto forse saremo in ottocento, ben equipaggiati, con maschere antigas, qualcuno appostato con mitra e tutto e ci sarà anche gente all'estero, come me, che convocherà una conferenza stampa". L'uomo ha poi concluso: "E quando l'azione sarà fatta, sarà coordinata mezza Italia perché lo faranno anche i piemontesi, lo faranno anche i sardi, ciascuno nel loro sistema, ma sarà sincronizzato con la nostra, perfino la 'napulitania, vogliono chiamarsi così".
"Abbiamo bisogno di dinamite" - "Abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite". Diceva così parlando al telefono uno tra i secessionisti arrestati, Giancarlo Orini, ex appartenente alla "frangia più radicale della Lega Nord". Le intercettazioni dei Ros, riportate nell'ordinanza di custodia cautelare, tratteggiano dialoghi dal contenuto violento.
Il 15 giugno 2012, durante una conversazione telefonica, Orini ha detto: "Ma è arrivato il momento di combattere, ragazzo... se stiamo qui a aspettare, qui tra poco salta tutto". L'interlocutore ha risposto: ''Male che vada nella peggiore delle ipotesi ci troviamo a casa mia a tagliare su un salame...". Ma Orini ha rilanciato: "No, più che tagliare il salame noi abbiamo bisogno di caricare i candelotti di dinamite".
Perquisizioni anche a carico di altri 27 indagati. Secondo le indagini del Ros, le persone arrestate avrebbero fatto parte di un "gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano".
Tra gli indagati c'è un leader dei Forconi - Tra gli indagati figurerebbero anche un leader del movimento dei Forconi, alcune persone vicine al noto gruppo dei "Serenissimi" e il presidente e la segretaria della Life, l'associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti forconi dell'8 dicembre. L'epicentro sarebbe Casale di Scodosia, nel Padovano dove sarebbe stato trovato il "Tanko".
Arrestato il fondatore della Liga Veneta - Tra gli arrestati dell'inchiesta della Procura di Brescia vi è anche il fondatore della Liga Veneta, Franco Rocchetta, ex parlamentare. La Liga Veneta confluì nella Lega Nord ma Rocchetta abbandonò poi il movimento. Di recente è stato tra i promotori del referendum per la secessione del Veneto.
Bossi: arresti? Un errore - "Gli arresti dei secessionisti? Un errore dello Stato. Tutto si può fare ma quando si agisce così il risultato pratico è che la gente si incazza ancora di più". Lo ha detto Umberto Bossi dopo gli arresti di oggi.
Salvini: "Siamo alla follia" - "Aiutano i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, liberano migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arrestano chi vuole l'Indipendenza. Siamo alla follia. Se lo Stato pensa di fare paura a qualcuno, sbaglia". Lo scrive su Facebook il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, dopo l'arresto di Rocchetta.