La ragazza era stata violentata e strangolata nel 2008 a Lloret de Mar. Il suo killer potrebbe usufruire di permessi premio dopo soli 10 anni di carcere
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Il 30 giugno 2008 Federica Squarise, 23 anni, veniva stuprata e strangolata a Lloret de Mar in Spagna. Per quel terribile omicidio è stato condannato Victor Diaz Silva, barista e clandestino uruguayano di 39 anni, detto il "Gordo". Una condanna a 17 anni e nove mesi. Ma ora, denunciano di genitori della ragazza padovana, il Gordo potrebbe dopo solo 10 anni tornare in libertà. E scrivono ai giudici spagnoli: "Non dategli permessi, lui scapperà".
Secondo la legge spagnola, dopo aver scontato almeno due terzi di pena, sono consentiti dei permessi premio. Ma Ruggero Squarise e la moglie Maria Grazia non si fidano di quell'orco che ha massacrato la figlia Federica e, tramite il legale Agnese Usai esprimono tutti i loro dubbi e rabbia: "Ne approfitterà per sparire e non farsi più trovare". Lo scrive in prima pagina il Gazzettino Veneto che si era ben occupato della vicenda sin dal 2008 quando la scomparsa di Federica sembrava solo una ragazzata. "Allontanamento volontario", aveva detto la polizia le prime ore successive alla scomparsa il 30 giugno del 2008. La storia è andata invece diversamente. Il corpo nudo di Federica è stato invece ritrovato una settimana dopo, il 7 luglio, nascosto in un parco non distante dal centro della cittadina spagnola.
Una inchiesta lampo che ha portato all'arresto del barista Victor Diaz Silva. Lui alla fine ha confessato e collaborato con gli inquirenti. Una scelta che gli ha permesso di ottenere anche uno sconto di pena. Ora, però, dopo dieci anni potrebbe usufruire anche di permessi premio. "Se uno così lo si fa uscire, chi lo prende più?", scrive l'avvocato Usai.
"Noi fa presente l'avvocato Usai a nome della famiglia Squarise confidiamo che la condizione di quel soggetto, che era e rimane clandestino, e nell'estate del 2008 si trovava a Lloret de Mar da soli quattro giorni, porti i giudici a pensare bene alle loro azioni. Che permessi premio gli vanno riconosciuti? Ha già avuto l'attenuante della collaborazione, in parte falsa dal momento che è stato arrestato mentre stava scappando: sì, messo alle strette ha parlato, ma se si trovasse di nuovo in libertà, non mi stupirei se come prima cosa gli venisse in mente di darsi di nuovo alla fuga", dice ancora Usai.
Il legale fa anche presente che nemmeno il risarcimento che i giudici spagnoli avevano assegnato alla famiglia, 250mila euro, sono mai stati elergiti. Il Gordo risulta nullatenente ed essendo arrivato da clandestino in Spagna non era nemmeno entrato nell'anagrafe tributaria. Soldi che la famiglia avrebbe voluto donare per far sopravvvivere l'associazione intitolata alla figlia, Onlus per Federica, per aiutare le donne vittime di violenza. Ma ora tutto è svanito e la possibile scarcerazione "premio" per il Gordo potrebbe essere l'ennesima, forse l'ultima, beffa di questa triste storia.