La donna, di origini ucraine, era scomparsa il 15 novembre da Cornuda (Treviso) e il suo convivente si era suicidato una decina di giorni dopo
Un cacciatore ha trovato il corpo di una donna lungo una scarpata del Monte Grappa al confine tra le province di Vicenza e Treviso. I carabinieri hanno fatto recuperare il corpo nel tentativo di ricostruirne l'identità. L'ipotesi principale è che si tratti del cadavere di Sofiya Melnyk, 43 anni, la donna di origine ucraine scomparsa il 15 novembre da Cornuda (Treviso). Il corpo era in un sacco nero dell'immondizia.
La scomparsa della donna, avvolta dal mistero, era stata segnalata ai militari dal convivente, il 50enne Pascal Daniel Albanese, che poi si era ucciso il 26 novembre. Il corpo è stato recuperato da vigili del fuoco di Bassano del Grappa (Vicenza), quindi la salma è stata trasferita all'obitorio di Treviso.
Sul luogo del ritrovamento hanno operato carabinieri del nucleo operativo e della scientifica di Treviso e i carabinieri della scientifica di Vicenza e della stazione di Romano d'Ezzelino. Secondo fonti dei carabinieri se si trattasse della donna scomparsa potrebbe trattarsi di un caso di omicidio-suicidio anche se gli investigatori tengono aperta qualsiasi pista.
Il corpo, martoriato dala lunga permanenza tra la vegetazione, era parzialmente coperto da un sacco nero dell'immondizia. Non è escluso che altri cacciatori siano passati nella stessa zona nelle ultime settimane, senza notare la salma. La data della morte dovrà essere stabilita dall'autopsia. Le ricerche si era concentrate nel versante trevigiano del Monte Grappa perché qui era stata agganciata per l'ultima volta dalle cellule telefoniche il cellulare della vittima. Il ritrovamento del corpo della donna nel versante vicentino del Monte Grappa ha sorpreso i volontari, che fino a questa zona non erano mai spinti.