e poi chiamano i carabinieri

Venezia, a 10 anni spostano per gioco i cartelli stradali del cantiere: traffico in tilt

Nella zona Porta Nord di San Donà di Piave i minori, dopo aver rimosso jersey mobili e indicazioni provvisorie, sono rimasti a guardare le reazioni degli automobilisti e hanno chiamato i carabinieri

14 Mag 2024 - 09:28
 © Ansa

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"Giochiamo a..." spostare i cartelli stradali del cantiere. Così un gruppo di bambini tra gli 8 e i 10 anni, domenica pomeriggio, ha mandato in tilt il traffico nella zona di Porta Nord, a San Donà di Piave (Venezia), dove sono in corso da alcuni mesi importanti lavori di rifacimento della viabilità. E non contenti del caos generato per aver rimosso i jersey mobili e girato le indicazioni provvisorie, creando, di fatto, un nuovo percorso, a sorpresa, per gli automobilisti, hanno anche chiamato i carabinieri e atteso il loro arrivo, godendosi tutto lo spettacolo. Come davanti allo schermo della tv. Ma non era una fiction quella che stava andando in scena.

© Tgcom24

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Poco prima gli stessi bambini si sarebbero resi protagonisti di un'altra pericolosa iniziativa: erano stati segnalati, infatti, alla polizia locale perché lanciavano sassi verso il canale, mentre transitavano auto, pedoni e ciclisti. Si sarebbero poi spostati di poco, in via Canale Navigabile, per girare le barriere new jersey e la segnalazione stradale del cantiere lì presente, generando il panico negli automobilisti, costretti a imboccare nuove deviazioni.

Non contenti, i bambini "terribili" di San Donà sarebbero rimasti sul posto per vedere le auto imboccare la direzione sbagliata e cosa ancora più incredibile, come riporta Il Gazzettino, avrebbero chiamato il 112 per far arrivare le forze dell'ordine.

"Gli autori della bravata non sono stati identificati - ha riferito il sindaco di San Donà di Piave Alberto Teso a Il Gazzettino. - Le bravate ci sono sempre state e, purtroppo, a volte finiscono in tragedia: ovviamente vigileremo, ma non si può pensare di avere carabinieri e polizia a ogni angolo della città. Un primo richiamo va fatto sicuramente al ruolo educativo della famiglia".

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