Nello specifico, vietata la nuova apertura in zone turistiche e la produzione di prodotti alimentari, ad esclusione di gelaterie artigianali
La delibera anti kebab approvata dalla giunta comunale di Venezia parte dal presupposto che la città, patrimonio mondiale dell'Umanità dell'Unesco dal 1987, vuole dare valore al commercio di prossimità e a una rete di vendita "orientata su standard di qualità sia per gli ospiti che per i residenti". Nello specifico, viene vietata l'apertura di nuove attività di vendita e di produzione di prodotti alimentari, ad esclusione delle gelaterie artigianali.
Verranno quindi poste limitazioni dell'esercizio di attività non compatibili "con le esigenze di salvaguardia del decoro e delle tradizioni di Venezia", come quelle di kebab e pizza al taglio: saranno monitorate le aree di maggiore afflusso turistico della città storica e delle isole di Murano e Burano, "le cui modalità di preparazione e vendita siano finalizzate al consumo su pubblica via". Dopo la discussione in Commissione e il voto conclusivo del Consiglio comunale, la delibera sarà sottoposta alla Regione.
"Oggi è stato fatto un primo passo importante - ha commentato l'assessore al commercio Francesca Da Villa - un atto che, recependo con coraggio indicazioni arrivateci dai cittadini, dal Consiglio comunale e dal lavoro delle Commissioni sul Turismo, apre la strada ad un percorso condiviso e ragionevole, necessario per porre un freno alla proliferazione di attività non consone alle esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di Venezia".