Alexandra ha iniziato l'attività in Laguna nel 1999, combattendo contro la tradizione e il pregiudizio che volevano le imbarcazioni condotte esclusivamente da uomini
All'anagrafe era Alexandra Hay e ha iniziato la sua attività da gondoliera indossando lunghi abiti neri da sera. Oggi non ha abbandonato il remo e la sua amata Laguna, ma ha annunciato di voler essere Alex. I lunghi capelli biondi hanno lasciato il posto a una chioma corta e scura, sotto un cappello di paglia e un completo maschile bianco. Sulla sua pagina Facebook è lui stesso a raccontarsi senza troppi giri di parole: "Mi chiamo Alex Hai, e sono un transgender".
Origini tedesche ma nel nostro paese da quasi trent'anni, Alexandra ha iniziato la professione di gondoliera nel 1999, combattendo contro la tradizione e il radicato pregiudizio che volevano le tipiche imbarcazioni veneziane condotte esclusivamente da uomini. "Dopo anni di studio rigoroso che ho iniziato nel 1996 come apprendista gondoliere, - racconta in prima persona - ho vinto una causa nel 2007 che mi ha permesso di portare i turisti nella mia gondola - racconta -. Ero l'imputato in quella causa, non il querelante. La causa era stata presentata contro di me dal municipio di Venezia, nel tentativo di evitare che io lavorassi come gondoliere. Nel 2015, la sentenza del 2007 che mi ha permesso di lavorare come gondoliere è stata confermata dalla Corte Suprema di Roma".
Le associazioni del remo hanno provato a ostacolare il suo percorso ma alla fine i tribunali hanno dato ragione ad Alex: anche una signora può governare una gondola. E dopo aver vinto quella prima battaglia, ne arriva una seconda, forse più eclatante: l'annuncio del transessualità. "I pronomi corretti da usare quando ci si riferisce a me - puntualizza - in qualsiasi momento della mia vita (indipendentemente da come sono stato pubblicamente conosciuto in quel momento), sono lui/suo. Non è corretto riferirsi a me come 'lei' o 'Alexandra' per qualsiasi motivo".
Voltata pagina e archiviata la sua personalità femminile oggi Alex dichiara: "Sono favorevole alla parità di diritti per le donne e ho dimostrato che l'arte del canottaggio può essere messa in pratica anche da una ragazza. Tuttavia, io stesso non sono una donna, e la lotta del femminismo non è la mia lotta personale - conclude -. Voglio solo fare il lavoro che mi appassiona".