Il poliziotto ha risposto all'aggressione di un 26enne del Mali esplodendo tre colpi di arma da fuoco. Nella notte aveva già aggredito agenti della polizia locale. Il vicepremier: "Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere"
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Aggredisce gli agenti della municipale, due ore dopo tenta di accoltellare un poliziotto in servizio alla stazione ferroviaria di Verona: uno degli agenti spara tre colpi, uno dei quali mortale. E' quanto accaduto oggi, 20 ottobre, all'alba a Verona nell'area di Porta Nuova, uno dei luoghi più "caldi" della città, già teatro di altri episodi di violenza. La vittima è un cittadino del Mali di 26 anni, già noto alle forze dell'ordine per reati legati alla droga. In mano aveva un coltello da cucina. "Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere", ha commentato il vicepremier Matteo Salvini.
Tutto è iniziato le 5 del mattino: dopo aver danneggiato le vetrine di alcuni negozi all'interno della stazione, il giovane si è scagliato con l'arma da taglio contro una pattuglia della Polizia municipale che all'esterno stava rilevando un incidente stradale. I vigili urbani hanno avvertito i colleghi della Polfer che due ore dopo, rivedendolo in zona, hanno cercato di bloccarlo. Per tutta risposta il maliano ha tentato di aggredire i poliziotti, uno dei quali ha esploso tre colpi di pistola in rapida successione, ferendolo gravemente al petto. Mentre veniva chiamata l'ambulanza, è stato lo stesso poliziotto, un agente con molti anni di servizio alle spalle, a praticare al 26enne il massaggio cardiaco prima che i sanitari giunti sul posto ne constatassero la morte.
Molti i testimoni presenti in quel momento alla stazione. Uno di questi ha raccontato che il giovane "sembrava indemoniato, non era contenibile". Solo l'autopsia, prevista nelle prossime 48 ore, potrà chiarire le ragioni del suo stato psicofisico alterato.
Ormai da molti mesi la situazione nell'area di Porta Nuova si è fatta via via più difficile, con continui episodi di criminalità. A luglio la Polizia di Verona aveva eseguito 26 ordinanze di custodia cautelare in carcere e sette divieti di soggiorno nella provincia nei confronti di altrettanti indagati, di origine marocchina, con precedenti penali, senza fissa dimora e irregolari. Dieci mesi, da agosto 2023 a maggio 2024, di azioni violente compiute da uno o più appartenenti al gruppo e sempre nella stessa zona, intorno alla stazione ferroviaria e di piazzale XXV Aprile. L'indagine era stata svolta proprio dalla Polfer insieme alla Squadra Mobile.
L'ennesimo episodio accaduto ha scatenato le polemiche sulla sicurezza nelle aree dove è maggiormente concentrata la presenza in città di irregolari. Il primo commento è stato del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che sui social ha commentato la morte dell'uomo scrivendo: "Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere". Immediata la replica del senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd, per il quale "è un principio elementare di umanità non gioire per la morte di una persona, qualunque cosa abbia fatto e vedere Salvini festeggiare per la scomparsa di un uomo è una vergogna per il nostro Paese, che lui dovrebbe rappresentare. Seminare odio fa male a tutti".
A parlare per il Comune è stato l'assessore alla sicurezza Stefania Zivelonghi, a nome del sindaco Damiano Tommasi, impegnato a Chicago dove è previsto il suo intervento alla prima edizione di Vinitaly Usa. "Di fronte alla drammatica vicenda, una prima considerazione riguarda il forte e costante presidio presente nell'area della stazione - ha precisato - e il grande impegno delle forze dell'ordine, sempre in prima linea per la difesa della sicurezza dei cittadini. Al rammarico per la perdita di una vita umana - ha concluso - si unisce la grande solidarietà alla Polizia Ferroviaria e alla Polizia Locale coinvolte nell'aggressione".