Secondo la Procura, l'atteggiamento del datore di lavoro corrisponde a un'estorsione
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Un barista vicentino è stato condannato a cinque mesi e 23 giorni di reclusione per aver costretto una ex dipendente incinta a lavorare fino al giorno del parto. L'uomo, 65 anni, aveva minacciato di far perdere il posto alla donna se non si fosse presentata ogni giorno in servizio, in un bar di Camisano Vicentino. Secondo la Procura di Vicenza, l'atteggiamento del datore di lavoro corrisponde a un'estorsione.
Il 65enne è stato condannato dal giudice nell'udienza preliminare. Il gup Roberto Venditti ha disposto inoltre un risarcimento danni di cinquemila euro nei confronti dell'ex dipendente, una 31enne residente a Camisano (Vicenza).
L'episodio risale al 2011: dopo la gravidanza, la donna è stata costretta a tornare al lavoro quasi subito senza percepire la maternità. "Era assunta a tempo parziale, ma nei suoi confronti è stato portato avanti un atteggiamento criminale", ha affermato l'avvocato della giovane. "Ricorreremo in appello, non c'è stata estorsione né minacce", ha sostenuto invece il legale del barista.