Il professionista replica alle accuse e tira dritto: "E' falso, presenterò 200 firme di miei pazienti che confermano la mia competenza"
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A Valdastico, un piccolo comune in provincia di Vicenza, è guerra tra il sindaco Claudio Sartori e il medico di base di origini israeliano-cristiane Jamal Basal, assegnato dall'Usl 7. In realtà, i dissapori tra il primo cittadino e il professionista sono antichi: Basal aveva già operato nel comune dal 2019 al mese di dicembre 2022, periodo in cui sono nate le polemiche. Come riporta il Corriere del Veneto, secondo le dichiarazioni fatte dal sindaco, in Comune sarebbero arrivate diverse segnalazioni contro il professionista: "il medico sbagliava le ricette, si rifiutava di visitare pazienti donne e non voleva rapportarsi con altre figure femminili con cui avrebbe dovuto collaborare, come la direttrice e la vicedirettrice della casa di riposo del paese" (all'epoca erano anche stati disposti alcuni controlli dalla Procura che non avevano poi portato a nulla). Fatti sempre smentiti da Basal.
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Il medico ha sempre rimandato al mittente le accuse e ora si è difeso spiegando come ci siano "circa una ventina di dichiarazioni scritte, oltre a 200 firme di miei pazienti di Valdastico e Arsiero, che sostengono che sono sempre stato un medico professionale e dal volto umano" e che davo "la mia disponibilità 24 ore su 24, sabato e domenica compresi. Visitavo sia a casa sia in ospedale. Io, ora, sono contento di tornare, ma le dichiarazioni false del sindaco hanno rovinato tutto". Per questo Jamal Basal non ha nessuna intenzione di rifiutare il posto assegnato, che sarà effettivamente operativo dal primo marzo. "In accordo con la direzione sanitaria per i primi quindici giorni di servizio sarò disponibile dal lunedì al venerdì ad Arsiero e nel mentre visiterò a domicilio a Valdastico - ha osservato il medico -. Se dopo queste due settimane non verrà risolto il problema dal Comune vedrò cosa fare, magari cercherò a Valdastico una sede alternativa. Ma ci tengo a ricordare che quell'ambulatorio che ora il sindaco ha chiuso, l'ho ristrutturato con soldi usciti dalle mie tasche, si parla di circa 5mila euro. Ho ancora tutte le fatture. Per venire a Valdastico ho rinunciato a un posto a Roana, dove avrei avuto più pazienti. Qui però ho persone che ormai sono diventate amiche e mi sostengono, per questo ho deciso di tornare ad esercitare in questo paese".
Il primo cittadino infatti ha fatto cambiare le serrature, e ora promette battaglia minacciando di far murare l'ambulatorio, pur di non permettere al professionista di entrarvi. "E' da verificare se lui possa effettivamente tornare. Perché si troverebbe con un numero di persone mutuate molto basso - ha evidenziato Sartori -. Anche perché tra le persone che costituiscono questo gruppo già ristretto molti non hanno bisogno del medico e altri si dilegueranno verso altri dottori. Se l’Usl accetterà che lui possa aprire un suo studio in un luogo privato, che deve avere delle caratteristiche idonee, valuterò il da farsi. Credo che sarà un suo problema non da poco, perché in sostanza non ha pazienti, da qui le persone se ne sono andate tutte quando lui era medico".