"Studiavo dopo il lavoro fino all'una di notte e mi svegliavo alle cinque del mattino" racconta la donna. "Il momento più bello? La proclamazione in piazza San Marco"
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Viviana Pongan ha 67 anni e dal 2014 ha conseguito ben 6 lauree, tutte con il massimo dei voti. L’ultima all'Università Ca' Foscari di Venezia, interateneo con Padova, il 18 ottobre scorso in Scienze archivistiche e biblioteconomiche. Un sogno, quello della corona d'alloro, coltivato da anni insieme alla passione per la lettura: "Erano i primi anni ‘70. I miei erano operai e gli stipendi erano bassi: serviva un introito in più. Ricordo che da piccola mettevo via la paghetta, 50 lire a settimana, per comperare i libri harmony in edicola. Negli anni sono diventata un “topo” da biblioteca e d’archivio", racconta al Gazzettino.
Nata nel 1957, Viviana è nata a Gosaldo nel Bellunese, i suoi genitori l’hanno spinta a studiare ragioneria per trovare un lavoro e ad accantonare il sogno di proseguire gli studi. Questo non le ha impedito di diventare socio-amministratore di Micromega, azienda fondata insieme al fratello e a un amico. "Mi sono sempre occupata di contabilità, previsione di bilanci e gestione del personale. Sono ragioniera per sbaglio".
A 54 anni, nel 2014, la decisione di rimettersi in gioco e di provare a realizzare quel sogno, iscrivendosi all'Università Ca' Foscari di Venezia. Sei lauree che, racconta, le hanno salvato la vita. Solo nel 2021, una battuta d'arresto a causa dei una malattia, scoperta solo pochi mesi dopo la quinta laurea in Antropologia Culturale, prima ancora aveva conseguito il titolo in laurea in Storia delle arti, in Storia dal Medioevo all’età contemporanea e Filologia e letteratura italiana. "I miei professori mi hanno dato la possibilità di sostenere gli esami e di discutere la tesi on line. Non posso che ringraziarli".
"È stato un viaggio fantastico. Ho conosciuto professori stupendi e conservo un ricordo meraviglioso anche della Baum, la biblioteca di area umanistica, dove mi hanno dato una mano per la bibliografia della tesi. A chi mi ha sempre detto: 'chi te lo fa fare alla tua età', io rispondevo con un 'mi diverto molto'. Non avevo l’onere di laurearmi in vista di un lavoro futuro, l’ho fatto soltanto per un piacere personale, anche se ammetto che ogni volta che ho dovuto sostenere un esame è stato un dramma, a causa dell’ansia". Anni di sacrifici, che Viviana non dimentica. Al lavoro in ufficio univa notti di studio intensivo: "Non dimentico il sonno patito in questi anni studiando di notte. Rientravo dal lavoro alle 20 e rimanevo sui libri anche fino a mezzanotte o l’una, se non oltre, con sveglia alle 5". Il momento più indimenticabile, racconta ancora la donna al Gazzettino, la proclamazione avvenuta a piazza San Marco: "Guardare dal palco il fiume di gente che era presente quel giorno – racconta – mi ha fatto tremare le ginocchia. Qualcosa di irripetibile".