durante un ballo in maschera

Venezia, cori razzisti e omofobi contro studenti in gita da Napoli: la denuncia della prof

La dirigente dell'istituto in un post Facebook: "I miei ragazzi presi in giro per i costumi e l’accento napoletano. Scriverò a Brugnaro"

26 Dic 2024 - 11:46
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"Terroni", "straccioni", "tornate a casa vostra". Sono gli insulti meno pesanti tra quelli rivolti agli studenti dell'Istituto superiore Archimede di Ponticelli, a denunciarlo attraverso un lungo e accorato post sul proprio profilo Facebook è Rori Stanziano, dirigente scolastica dell'Istituto, che nei giorni scorsi ha accompagnato i 20 ragazzi della scuola a un evento natalizio in abiti ottocenteschi, organizzato a Venezia.

"Aspetto che ci ha profondamente delusi e addolorati è stato il dover subire a Venezia, la Serenissima, lucente città di arte, cultura, storia, tradizioni, assurdi cori razzisti all'indirizzo dei 'miei' ragazzi. Dei ragazzi buoni, tranquilli, rispettosi, solari, allegri, sorridenti che sono stati attaccati, anzi siamo stati attaccati, con cori razzisti, discriminatori, omofobi. Una crudeltà e cattiveria assurda e ingiustificata, solo perché indossavano gli abiti storici o perché si sentiva l'accento napoletano".

Il post della prof

 Il gruppo, composto da venti giovani di età tra i 14 e i 18 anni, nella serata di sabato 21 dicembre ha preso parte al gran ballo di Natale in un prestigioso albergo del centro storico. "Si sono avvicinati in punta di piedi alla danza storica, ai meravigliosi balli d'epoca nei palazzi straordinariamente affrescati", racconta Stanziano. "I 'nostri ragazzi', che conoscono il Conocal e il Bronx di Ponticelli, hanno danzato con dame e cavalieri provenienti da associazioni di danza storica di tutta Italia e si sono seduti a cena in un hotel 5 stelle con argenteria e servizi d'epoca. Per me - prosegue - è stato un enorme motivo di orgoglio. Nulla può cancellare questo, nemmeno la cattiveria, l'ottuso pregiudizio, l'odioso razzismo e l'inconcepibile omofobia di ragazzi, uomini e donne che non hanno esitato ad apostrofare dei ragazzini che hanno l'unica colpa di essere nati a sud dell'Italia e che hanno l'accento di un dialetto/lingua diverso".
 

"Ho già informato dell'accaduto l'assessore alla Scuola della Regione Campania, Lucia Fortini", prosegue Stanziano, che ha annunciato la volontà di scrivere una "lettera aperta al sindaco di Venezia e al governatore della Regione Veneto per informarli del trattamento ricevuto".

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