Durante i lavori per contrastare l’acqua alta sono emerse le ossa di due persone. Potrebbero essere risalenti a più di mille anni fa
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Incredibile ritrovamento nella basilica di San Marco a Venezia dove durante i lavori di messa in sicurezza dell’ingresso dall’acqua alta sono comparsi i resti di ben due persone. I lavori sono stati immediatamente interrotti da parte della Soprintendenza, alla quale spetterà ora il compito di condurre gli scavi e gli studi sui due scheletri.
Le ossa, che apparterrebbero ad un uomo e ad una donna sepolti insieme, sarebbero in buono stato di conservazione. I resti sono ora allo studio degli archeologi i quali hanno riferito che le salme erano una sopra l'altra, divise da uno strato di terreno, che - in base alle prime analisi - potrebbe risalire al Medioevo.
Le prime teorie sull’età delle ossa non hanno tardato ad arrivare. Si ipotizza, infatti, che i due scheletri potrebbero essere stati sepolti ancora prima dell'edificazione della Basilica, risalente all’incirca all’828, così come non è da escludere che si possa trattare di due vittime della grande pestilenza del 1348, che decimò la popolazione veneziana nel Basso Medioevo.
Tuttavia si tratta solo di congetture e bisognerà, quindi, aspettare l’esito delle analisi per poter risolvere il mistero dei due scheletri della basilica di San Marco.