L'intervento è costato 5 milioni di euro e non è ancora terminato, ma i vandali hanno già danneggiato il monumento con le bombolette spray
Il restauro del Ponte di Rialto non è ancora finito ma i vandali, purtroppo, si sono dati già da fare. Uno o più writers, armati di bombolette spray, di notte hanno imbrattato con una firma rossa e gialla la saracinesca di una gioielleria adiacente al ponte, sfregiando anche le pietre d'Istria appena ritoccate.
I writers hanno agito indisturbati, approfittando anche dell'assenza di telecamere nella zona. Essendo un monumento di grande valore storico, infatti, la Sovrintendenza ha imposto dei vincoli che non permettono l'installazione di oggetti da agganciare o appendere al ponte, videocamere comprese. C'è da dire che quello dei graffiti è un problema ben noto ai negozianti, che più di una volta si sono ritrovati a dover riverniciare le saracinesche ricoperte di tag.
Da quando si erano avviati i lavori di restauro, però, la situazione sembrava migliorata. E invece, nonostante il cantiere ancora aperto, ultimamente i vandali sono tornati all'opera. I restauratori nei mesi scorsi hanno dovuto rimuovere anche frasi adolescenziali scritte con il pennarello indelebile e veri e propri componimenti realizzati sulle pareti appena intonacate.
Un vero e proprio sfregio a uno dei ponti più famosi di Venezia, il cui intervento di recupero sta costando a Renzo Rosso, patron di Diesel e finanziatore del restauro, oltre 5 milioni di euro. Cittadini e negozianti temono che in primavera, con l'arrivo delle scolaresche, il pericolo di atti vandalici sia destinato salire. È per questo motivo che, data l'impossibilità di installare delle telecamere, chiedono almeno la presenza di un presidio fisso che salvaguardi il ponte di Rialto.