"Qui muore tutto. C'è la necessità di un intervento del governo per i centri storici delle città d'arte, ha detto Claudio Vernier, presidente dell'Associazione Piazza San Marco e titolare del caffè Al Todaro
Venezia, Piazza San Marco © Istockphoto
L'acqua alta eccezionale del 12 novembre (prima) e il coronavirus (poi) hanno messo in ginocchio i negozi intorno a Piazza San Marco, a Venezia. Il calo d’affari è stato rapido e forte, tanto che un’attività su 4 non c’è più, ha chiuso. La crisi ha fatto abbassare le serrande a locali di ogni tipo: dai caffè alle storiche botteghe di lusso. "Qui muore tutto", è l’allarme lanciato da Claudio Vernier, presidente dell'Associazione Piazza San Marco e titolare del caffè Al Todaro.
"C'è la necessità di un intervento del governo per i centri storici delle città d'arte. A Venezia, come a Firenze dove settimana scorsa ha chiuso un caffè storico: così è impossibile andare avanti", aggiunge Vernier, come riporta Il Gazzettino.
"Le gioiellerie di Venezia sono state fortemente penalizzate dalla crisi del turismo e in particolare del turismo di lusso, anche perché pagano affitti importanti. Sono numerose le attività in crisi o in procinto di chiudere. Diversa la situazione in provincia e per certi versi incoraggiante: abbiamo vissuto un'estate in crescita grazie anche alla ripresa di battesimi, cresime e comunioni", ha spiegato invece il presidente di Federpreziosi Venezia e Rovigo, Alberto Ravagnan.