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Albero fucsia davanti alla Chiesa, prete "tiktoker" all'attacco: "In Comune troppa frociaggine?"

Virale e controverso il sondaggio pubblicato don Ambrogio Mazzai per criticare l'addobbo natalizio. Durissima la reazione del Pd 

05 Dic 2024 - 17:15
 Don Mazzai © Instagram

 Don Mazzai © Instagram

 

"Oggi pomeriggio mi ritrovo questo pistolotto fucsia davanti alla chiesa, chiedo il vostro parere". A Verona, solleva un polverone il sondaggio di Don Ambrogio Mazzai, parroco della chiesa dello Spirito Santo, per contestare l'installazione di un albero di Natale rosa eccentrico davanti al "suo" sagrato. Il prete social, con moltissimi follower - 90mila su Instagram, 370mila su TikTok – ha voluto lanciare così una consultazione aperta che ha da subito avuto il sapore della provocazione.

Come riporta il Corriere Veneto ha immortalato la sua faccia contrariata davanti all'abete coloratissimo e chiesto una valutazione ai suo follower con la possibilità di scegliere tra quattro opzioni. Tra queste, la più controversa è stata: “Troppa frociaggine in Comune”. Non solo l’opzione più contestata, ma anche la più votata con il 40% delle preferenze. L’albero di Natale, che si illumina di fucsia di giorno e di bianco durante la notte, è stato considerato “un’opera d’arte” dal 6% dei votanti, mentre per 16% è causa di “inquinamento ambientale” e per il 38% è la prova che “all’amministrazione piace sperperare pubblici”. 

La parola incriminata, richiamo a una frase utilizzata da Papa Francesco in un incontro a porte chiuse, ha scatenato durissime reazioni e lo screenshot della storia di Don Mazzai ha fatto il giro dei social. “Il sondaggio era aperto a tutti, non solo ai miei follower - ha commentato il prete  - Evidentemente questo è un pensiero diffuso in città. Quello di un'eccessiva esposizione ideologica dell'amministrazione su gay friendly".  

La questione ha sollevato inevitabili polemiche. I dem veronesi hanno invitato il parroco a "ritirare il termine frociaggine scagliato contro il Comune di Verona e a scusarsi con tutti quanti possano essersi sentiti offesi da tale linguaggio violento". Senza mezzi termini la reazione del segretario provinciale del Pd, Franco Bonfante: "Sui gusti non discutiamo, ma sul rispetto delle persone non transigiamo. Che poi il linguaggio omofobo venga dalla bocca, o meglio dalla tastiera, di un sacerdote, rende il tutto ancora più grave, inquietante e grottesco". 

E poco importa se don Mazzai abbia rivolto un invito a realizzare un meno controverso presepe, per ora, addobbi o non, di clima natalizio tra la parrocchia del prete tiktoker e l'amministrazione non sembra esserci neanche l'ombra 

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