Dal 29 al 31 marzo si terranno conferenze e approfondimenti con l'obiettivo di "difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società"
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La tredicesima edizione del Congresso Mondiale della Famiglie 2019, intitolato "Il Vento del Cambiamento: L’Europa e il Movimento Globale Pro-Family", si tiene a Verona dal 29 al 31 marzo. Tra i relatori sul palco di quello che oramai è più comunemente conosciuto come "Family Day" ci saranno il Ministro dell'Interno e vice premier Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina, il vescovo di Verona Giuseppe Zenti. Ma saranno presenti anche tanti ospiti internazionali.
I temi - Il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF) è un evento pubblico internazionale che ha "l’obiettivo di unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società", si legge in un comunicato stampa. "Le tematiche che saranno affrontate durante il congresso saranno: la bellezza del matrimonio, i diritti dei bambini, ecologia umana integrale, la donna nella storia, crescita e crisi demografica, salute e dignità della donna, tutela giuridica della Vita e della Famiglia, politiche aziendali per la famiglia e la natalità".
Dove e quando - La manifestazione si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo e si svilupperà attraverso sessioni plenarie e seminari di approfondimento con la partecipazione di 150 relatori povenienti da tutto il mondo. Le conferenze si terranno presso il Palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra, dalle 8 alle 19 di venerdì 29 e sabato 30 marzo. Domenica 31, invece, la giornata si aprirà con una messe alle ore 7.15 e si concluderà con una marcia per la famiglia nelle strade della città.
La storia - L'idea di dare vita ad un Congresso Mondiale delle Famiglie fu di Allan Carlson, americano, ex funzionario dell'amministrazione Regan, già presidente del "Centro Howard per la famiglia, la religione e la società". Assieme ai sociologi russi Anatoly Antonov e Viktor Medkov, Carlson teorizzò che la crisi demografica occidentale era correlata alla rivoluzione sessuale e femminista e con lo scopo d'invertire il "trend negativo" diede vita, nel 1997 a Praga, al Congresso Mondiale delle Famiglie sulla base dell'articolo 16 comma 3 della Dichiarazione universale dei diritti umani che afferma: "La famiglia è l'unità di gruppo naturale e fondamentale della società e ha diritto alla protezione da parte della società e dello stato". Secondo lo statuto del Congresso stesso lo scopo è quello di "difendere la posizione della famiglia tradizionale in un momento di erosione della vita familiare e del declino dell'apprezzamento per le famiglie in generale". Il Congresso difende fermamente la famiglia naturale fondata sull'unione di un uomo e una donna suggellata col matrimonio. Dopo Praga, vennero organizzati altri congressi internazionali a Città del Messico nel 2004, a Varsavia nel 2007, ad Amsterdam nel 2009 e a Madrid nel 2012. Da quell'anno in poi i congressi si svolgono con cadenza annuale.
I fondamenti - L'organizzazione si schiera contro qualsiasi diritto per le persone che fanno parte del mondo LGBT e dichiara la sua totale contrarietà a qualsiasi riconoscimento e tutela all'adozione da parte delle coppie omogenitoriali e alla riassegnazione di genere per le persone transgender, si dichiara contrario alla "propaganda omosessuale". Il gruppo è anti-abortista e propone la criminalizzazione dell'aborto e della surrogazione di maternità, si oppone all'istituto del divorzio ritenendo che esso sia parte del "declino familiare".