Botte e turni massacranti di pulizie domestiche per le due adolescenti che erano costrette a vivere in cantina e a lavarsi con l'acqua fredda
Settant'anni di Cenerentola © Tgcom24
Costrette a vivere in disparte rispetto al resto della famiglia, vessate e umiliate, trattate come sguattere. È la storia di soprusi subiti da due gemelle veronesi, che ricorda quelli raccontati nella celebre fiaba di Cenerentola. Un caso finito in tribunale: oltre alla seconda moglie, accusata dei maltrattamenti è stato giudicato colpevole anche il padre delle due adolescenti, entrambi condannati in primo grado a tre anni di reclusione.
La coppia di coniugi 44enni picchiava le ragazze, all'epoca dei fatti 14enni, trattate come un peso, forse perché nate dal precedente matrimonio dell'uomo. Le gemelle dovevano vivere in cantina, lavarsi con l'acqua fredda, andare a scuola a piedi senza accettare alcun passaggio né utilizzando l'autobus e mangiare poco e solo cibi vegetariani. In casa inoltre erano le sole obbligate a occuparsi delle pulizie domestiche.
A scoprire cosa stava accadendo è stata la loro zia materna, che si era insospettita davanti ai diversi rifiuti da parte dei coniugi di farle vedere le ragazze, orfane di madre da 10 anni. Fondamentale l'aiuto di un investigatore privato che ha raccolto anche prove fotografiche del modo in cui le gemelle erano costrette a vivere.
In Tribunale i coniugi veronesi sono stati condannati a tre anni di reclusione ciascuno anche se - come riferisce il quotidiano Il Corriere del Veneto - ora negano tutto e si preparano all'Appello. A una delle ragazze maltrattate, che si era costituita parte civile, è anche stato assegnato un risarcimento di 15mila euro.