Risarcita Sabrina di Girolamo, la parrucchiera di Terracina oggi in carrozzina per l'errore di un medico in formazione
Sabrina Di Girolamo sarà risarcita. Il tribunale di Verona ha condannato l'Azienda ospedaliera a versare alla parrucchiera di Terracina, finita in carrozzina - secondo la procura - a causa dell'errore di uno specializzando, una somma complessiva di 1 milione 636.910 euro.
"Maledetto il giorno in cui mi hanno ridotta così". Da sei anni, ogni 22 agosto dal "famigerato 2017 in cui è iniziato il mio incubo", Sabrina Di Girolamo affida a un post su Facebook la sua rabbia. "Avevo solo 36 anni, due figlie da crescere e tanti sogni, in quel maledetto giorno mi hanno tolto tutto, la mia vita è diventata un inferno". Parrucchiera con un negozio ormai avviato, un marito e due figlie. Una vita serena interrotta improvvisamente da un viaggio a Verona per rimuovere chirurgicamente un tumore benigno. Un intervento di routine, o almeno avrebbe dovuto esserlo. La donna invece ha perso l'uso di gambe e braccia rimanendo tetraplegica - secondo gli inquirenti - a causa dell'errore di uno specializzando che forse lasciato solo dal neurochirurgo, avrebbe sbagliato a posizionare la paziente causando danni irreparabili a livello neurologico.
"Nessuno potrà mai restituirmi ciò che mi hanno tolto per sempre, nessuna cifra mi risarcirà di tutto il dolore e l’immane sofferenza - ha detto in un'intervista al Corriere della Sera l’ex parrucchiera - tuttavia i soldi mi servono per curarmi, viste le tante e costose terapie a cui sono costretta costantemente a sottopormi".
Ora, l'azienda ospedaliera è stata condannata a risarcire Sabrina Di Girolamo la somma complessiva di 1 milione 636.910 euro oltre a interessi legali e spese di lite, a favore della signora e dei suoi familiari. Prima di allora, aveva percepito solo una cifra intorno ai 50 mila euro, nonostante le perizie avessero parlato di un caso di malasanità. Con la sentenza del tribunale scaligero, è stato raggiunto "un accordo transattivo che ha previsto la ripartizione tra le parti (Azienda, medici, compagnie assicurative) della somma indicata in sentenza. Il nosocomio veronese ha corrisposto alle controparti, lo scorso 10 ottobre, la somma di 769.900 euro quale risarcimento del danno, mentre la restante quota è rimasta a carico delle assicurazioni degli altri convenuti".
"Nessuna cifra - dice Sabrina al Corriere della Sera - potrà ridarmi la vita prima", ma il risarcimento la aiuterà almeno in parte nel difficile e lungo percorso di cure che la attende. "Mai e poi mai riuscirò a elaborare questa nuova realtà nonostante siano passati già sei anni, il mio sorriso - afferma la 42enne - è per le persone che mi vogliono bene, le lacrime le ho nel cuore ogni momento della vita".