Tra gli episodi più significativi, secondo l'accusa, l'aggressione in pieno centro contro una presunta baby gang e le violenze ai danni di alcuni tifosi marocchini nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar
La polizia di Verona ha arrestato sette persone nell'ambito di un'operazione contro gli ambienti dell'estrema destra. In tutto sono 29 gli indagati, accusati a vario titolo i reati di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravato e porto di oggetti atti a offendere. Alcuni degli arrestati gravitano anche nel gruppo Ultras "North Side" del Chievo Verona.
Nella misura cautelare, il gip sottolinea il "totale sprezzo delle guardie" avuto da come molti degli indagati e rileva anche la pericolosità sociale "di apprezzabile gravità tale da poter fondatamente ritenere la possibile reiterazione di ulteriori reati della stessa specie".
Inoltre gli indagati sono stati ritenuti "incapaci di contenere i propri impulsi e veicolare le proprie idee in modo pacifico", traendo dal gruppo di appartenenza incitamento e approvazione e mostrando di considerare il ricorso alla violenza una modalità di affermazione delle proprie idee e di sopraffazione sull'avversario.
Tra gli episodi più significativi di cui si sono resi protagonisti, secondo l'accusa, i sette giovani di estrema destra, l'aggressione in via Mazzini, in pieno centro città, contro gli appartenenti a una presunta baby gang, le violenze commesse ai danni di alcuni tifosi marocchini in Corso Porta Nuova nelle fasi finali del campionato di calcio in Qatar e l'agguato messo in atto nel corso della "Festa in Rosso" a Quinzano del luglio 2023.
Per alcune di queste azioni violente, come nell'episodio contro i tifosi marocchini, il giudice ha riconosciuto anche la connotazione di odio razziale, etnico e religioso delle condotte incriminate. In quella circostanza rimasero coinvolti diversi giovani nordafricani che avevano subito lesioni e danneggiamenti alle vetture sulle quali erano a bordo.
I fatti contestati riguardano poi ancora quanto accaduto nel luglio 2023 a margine dell'annuale "Festa in Rosso" a Quinzano dove, oltre all'esplosione di un rudimentale ordigno, sono state messe in atto violenze nei confronti dei partecipanti anche con l'uso di bastoni e bottiglie di vetro.
Due degli arrestati facevano parte dei 67 tifosi italiani che il 15 giugno a Dortmund, prima di Italia-Albania per gli Europei, erano stati intercettati dalle autorità tedesche poco prima di aggredire un gruppo di supporter albanesi. La partenza dei tifosi veronesi era stata segnalata: durante il controllo erano stati ritrovati numerosi passamontagna e bombe carta. Così tutti i tifosi erano stati sottoposti a un fermo preventivo. Uno dei due veronesi fermati in Germania, tra l'altro, risultava anche destinatario di un Daspo internazionale.