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Il commissario Figliuolo: "Revisione del piano? Bilanciate le dosi in 11 Regioni". In settimana è atteso il Cdm sul green pass
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Via libera del ministero della Salute al mix di vaccini sotto i 60 anni per la seconda dose a chi ha ricevuto la prima di J&J o AstraZeneca. Si adegua anche la Campania. "Stiamo riprogrammando con le Regioni, dando supporto nelle riprenotazioni e andando a bilanciare con riserve strategiche. Abbiamo bilanciato con 11 Regioni per mitigare i disagi ai cittadini", afferma il commissario Figliuolo. Si lavora all'ipotesi di arrivi anticipati di dosi Pfizer e Moderna. Intanto è previsto in settimana il Cdm che darà il via libera al green pass, mentre l'Italia si prepara ad essere tutta zona bianca dal 21 giugno.
Parte la vaccinazione eterologa nelle Regioni Dopo giorni di polemiche seguiti allo stop delle somministrazioni di Astrazeneca a chi ha meno di 60 anni, sono partiti nelle Regioni, compresa la Campania con il dietrofront di Vincenzo De Luca, i richiami con Pfizer e Moderna per chi ha avuto la prima dose del farmaco dell'azienda anglo-svedese. Un cambio in corsa del Piano reso possibile anche dalla decisione del Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo di mettere mano alle riserve strategiche per redistribuire le dosi nelle Regioni e che potrebbe aprire la strada a una ipotesi alla quale sta ragionando il governo per mantenere l'obiettivo di raggiungere l'immunità di gregge entro la fine di settembre: chiedere l'anticipo di parte delle consegne di Pfizer e Moderna previste per il terzo trimestre. Le Regioni si vedranno giovedì, all'ordine del giorno ci sono questioni ordinarie ma è probabile che si torni sul tema. Anche perché, lo afferma il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, i presidenti non ci stanno a passare per i responsabili del caos.
La retromarcia di De Luca La retromarcia di De Luca però è netta dopo gli annunci di domenica e riguarda non solo il mix di vaccini: il presidente della Campania aveva sostenuto che non avrebbe più somministrato a nessuno sia Astrazeneca sia Johnson & Johnson mentre oggi dice che non verranno somministrati al di sotto degli under 60, esattamente quanto raccomandato. Un dietrofront sul quale ha pesato anche la lettera di risposta che il ministero della Salute ha inviato alla sua "nota tecnica". "I dati attualmente disponibili, derivanti da due studi clinici condotti in Spagna e Inghilterra forniscono informazioni rassicuranti in merito all'efficacia (in termini di buona risposta anticorpale) e alla sicurezza (in termini di accettabilità degli effetti collaterali)" del mix di vaccini.
Johnson & Johnson, le domande delle farmacie Chiusa una questione rischia ora di aprirsene un'altra, quella delle punture in farmacia con J&J, l'unico altro vaccino a vettore virale per il quale però c'è solo una raccomandazione ad utilizzarlo per gli over 60. "Stiamo aspettando dal ministero della Salute una risposta sull'utilizzo dopo le ultime indicazioni", annuncia Federfarma mentre la Federazione dei medici di famiglia chiede all'Aifa posizioni "nette e definitive" da tradurre in maniera "chiara e affidabile" ai cittadini. Certo è che se rimarrà, come è scontato, il no per gli under 60 e non si troverà una soluzione per somministrare i vaccini a mRna nelle farmacie, l'iniziativa partita da meno di un mese rischia di arrivare al capolinea in poche settimane.
Figliuolo: "Bilanciate le dosi in 11 Regioni" Figliuolo continua però a professare ottimismo. Intaccare le riserve strategiche (nell'hub di pratica di Mare è stata accantonata una quota di dosi pari all'1,5% di tutte quelle arrivate finora, dunque circa 675mila) ha consentito di bilanciare con 11 Regioni le dosi e di fare i richiami. "Il piano è sostenibile, arriveranno 54,5 milioni di dosi" di vaccini a mRna entro fine settembre che consentiranno di "coprire l'80% della platea di vaccinabili". Ma il Commissario sa che viaggia sul filo e per questo non ha escluso la possibilità che l'Italia possa chiedere più dosi di Pfizer e Moderna. "Al momento non c'è una richiesta ma stiamo studiando - ammette - Avere una riserva non guasta mai e quindi ben vengano, qualora dovessero arrivare, dosi aggiuntive e anticipazioni di quelle nell'ultimo trimestre". Anche perché era stato lui stesso, già a maggio, a sostenere che le dosi di Pfizer e Moderna non sarebbero bastate.
Dal 21 giugno Italia in "bianco", in settimana il Cdm sul green pass Tutta l'Italia, o quasi, è pronta a tornare ad aprire tutte le attività in zona bianca. E con il green pass ormai quasi in tasca. Il certificato verde digitale potrebbe arrivare nel nostro Paese prima di luglio, data in cui è previsto quello europeo, per spostarsi da uno Stato all'altro dell'Unione. In settimana potrebbe già riunirsi un Cdm per ufficializzare e limare i dettagli della bozza del nuovo decreto che introdurrà il nuovo lasciapassare. I sintomi dalla ripresa trovano conferma anche nel luogo simbolo della pandemia: il Comune di Codogno, che ha vissuto l'incubo del virus prima di tutti, è finalmente "Covid free". Nella cittadina del Lodigiano, dove fu accertato il primo caso di coronavirus in Italia - quello di Paziente 1 - in queste ore nessuno dei residenti risulta essere positivo. E i dati continuano ad essere in netto calo ovunque.