Il 50,8% di chi aveva prenotato sale per festeggiare compleanni poi annullati non ha avuto alcun rimborso e una famiglia su 4 ha non ha recuperato nulla di quanto pagato per i biglietti viaggio già acquistati
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L’emergenza Coronavirus e la quarantena forzata hanno costretto più di 9,6 milioni di famiglie italiane a cancellare o rimandare impegni ufficiali che avevano in programma in questi mesi e per i quali avevano già sostenuto delle spese. E' questa la prima delle evidenze emerse dall’indagine di Facile.it. La maggior parte non ha ottenuto rimborsi.
Cerimonie e feste. Quelli primaverili sono, per tradizione, i mesi in cui hanno luogo molti matrimoni, comunioni, cresime o compleanni. Dall’indagine di Facile.it è emerso che più di 5,1 milioni di famiglie (pari al 27,6% dei nuclei familiari italiani) hanno dovuto annullare i festeggiamenti per via del Covid 19, anche se avevano già sostenuto, in parte o in toto, i costi legati alla ricorrenza. La percentuale sale al 32,8% nel Sud e nelle Isole, e arriva addirittura al 35,7% fra le famiglie con 4 o più componenti.
Oltre 1,1 milioni di famiglie erano coinvolte in matrimoni che gli sposi sono stati costretti a cancellare ma, oltre al danno, hanno subito anche la beffa visto che il 29,1% di loro non ha ottenuto alcuna restituzione. Un caso particolare evidenziato dall’indagine è quello legato alle feste di compleanno, di adulti o bambini, previste in sale prese in affitto. Il 13,7% delle famiglie italiane è stato costretto ad annullarle, e più della metà (50,8%) non è riuscita ad ottenere un rimborso, percentuale che raggiunge il 53,8% nel Centro Italia.
È andata meglio al 13,4% che ha ottenuto un rimborso completo. Il 22,9% ha avuto la possibilità di riutilizzare, sia pure in un’altra data, quanto già pagato.
Viaggi e vacanze. Sono molte, il 34,8%, anche le famiglie italiane costrette ad annullare una vacanza che, in tutto o in parte, avevano già pagato.
Dall’hotel al B&B, dalla casa in affitto ai biglietti di viaggio e ai pacchetti vacanza, sono diverse le disdette cui si è stati costretti. Analizzando nel dettaglio queste componenti, l’indagine ha messo in evidenza come il 20,8% dei nuclei familiari non abbia potuto usufruire del biglietto aereo, navale o ferroviario.
Come forma di rimborso, nel 35% dei casi è stato dato un voucher da poter riutilizzare in un’altra data. In oltre 1 famiglia su 4 (25,5%), tuttavia, non si è ottenuto alcun rimborso. Il 13,7% è stato necessario annullare prenotazioni fatte in hotel e B&B. In questo caso, il 35,5% dei nuclei familiari interessati ha ottenuto dalla struttura ricettiva un rimborso completo, mentre al 32,6% è stata data la possibilità di cambiare la data di check-in per una futura.
Eventi e manifestazioni. Tra i numerosi impegni che gli italiani hanno dovuto annullare, ci sono anche la partecipazione ad eventi, manifestazioni, congressi, concerti, fiere e spettacoli: il 25,2% delle famiglie italiane ha dovuto annullare o rimandare queste attività a causa della pandemia. Nello specifico, il 12,3% non ha potuto assistere a concerti o spettacoli teatrali,
Nel 49,2% dei casi è stata data la possibilità di riutilizzare quanto già acquistato in un’altra data, mentre nel 33,6% dei casi non si è ottenuto alcun rimborso. Il 7,8% delle famiglie ha dovuto poi disdire la propria partecipazione ad eventi sportivi, valore che raggiunge il 10,5% nei nuclei con 4 o più componenti e sale fino al 10,8% nelle famiglie in cui sono presenti figli minorenni.