Il sacerdote parla tramite il suo avvocato: "Un gesto goliardico, le più sentite scuse al segretario della Cgil"
Un prete che punta una pistola giocattolo verso un televisore dove compare il segretario della Cgil Susanna Camusso. E' la foto comparsa sul profilo Facebook di don Giuseppe Larosa, parroco di Zungri, piccolo centro del vibonese, accompagnato dalla frase: "Io questa me la farei. Fuori". Dopo essere stata condivisa da diversi utenti, l'immagine è poi stata cancellata dal social network, ma ormai era troppo tardi: polemiche e indignazione hanno costretto il prete a scusarsi attraverso il suo avvocato.
Il legale del sacerdote parla di "equivoca vicenda generata dalla pubblicazione di un'immagine goliardica" e prosegue sostenendo che "preme precisare che è solo per via di una sfortunata casualità che, in quel preciso frangente, fosse trasmessa sullo schermo un'immagine del rispettabilissimo segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso. Prosegue l'avvocato: "Appresa la gravità del gesto di cui si è reso autore, Don Giuseppe vive in un profondo stato di angoscia dovuta all'enorme interesse, non previsto, suscitato dalla vicenda".
Il prete, si legge nella nota del legale, "sottovalutando la carica lesiva del gesto alla luce dell'ambito ludico e scherzoso del social network Facebook, ha aggiunto un proprio colorito commento all'immagine, del tutto inopportuno". E aggiunge: "Senza in alcun modo voler giustificare la condotta, è opportuno evidenziare l'animo scherzoso che, in modo risaputo, contraddistingue il parroco, al punto da indurre l'intera comunità dei propri amici e fedeli, in virtù della diretta conoscenza dello stesso e della sua vivace personalità, ad intervenire in difesa della sua assoluta buona fede".
"E' lo stesso parroco", aggiunge infine la nota, "ad autobiasimarsi, ritenendo opportuno porgere le più sentite scuse a Susanna Camusso, sia come donna, sia nella sua qualità di segretario della Cgil, auspicando che lo stimato segretario possa accoglierle comprendendo lo spirito goliardico e la successiva presa di coscienza del parroco in ordine alla inopportunità e potenziale offensività del proprio gesto".