I proprietari di Villa Pellegrini Cipolla hanno presentato la prima domanda nel 1985. Ora potrebbero ricorrere al Consiglio di Stato
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Quasi 40 anni per sapere se un capannone doveva essere abbattuto oppure no. E' successo a Castion Veronese, frazione di Costermano sul Garda, dove i proprietari di Villa Pellegrini Cipolla nel 1985 hanno presentato una richiesta di condono al Comune. La risposta è arrivata dal Tar soltanto lo scorso 24 luglio: la vecchia stalla dovrà essere abbattuta poiché non è adeguata al contesto paesaggistico di una dimora storica del Settecento. Ora potrebbero ricorrere al Consiglio di Stato.
Villa Pellegrini Cipolla era la residenza di campagna dei nobili Cipolla. Oggi viene utilizzata per matrimoni e meeting di lusso. E' circondata da un parco di ventimila metri quadrati. Come riportato dal Corriere della Sera, prima del 1952 venne costruito un capannone lungo 42 metri che avrebbe dovuto essere utilizzato come stalla. Nel 1985 i proprietari della storica dimora presentarono la richiesta di condono al Comune. Nel frattempo l'area era stata sottoposta a vincolo paesaggistico e monumentale. Proprio per questo motivo si è deciso di mobilitare il Ministero. Ma, per una serie di intoppi, la richiesta viene inviata solo dopo dieci anni dalla richiesta di condono.
Non basta: la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ha inviato solo il 24 luglio del 2013, cioè 28 anni dopo la richiesta di condono, il suo parere nel quale si legge che la stalla è “incompatibile” con il contesto in cui si trova. A questo punto, il Comune ha negato il condono, ma i proprietari hanno fatto ricorso al Tar. Peccato che la sentenza sia arrivata dopo altri dieci anni.
La decisione del Tar è arrivata a fine luglio. I giudici hanno deciso che la stalla non è adeguata al contesto paesaggistico della dimora e, dunque, dovrebbe essere abbattuta. La vicenda, però, potrebbe non concludersi qui. Infatti, ora i proprietari potrebbero presentare un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato.