La tenuta di Sant'Agata, nel Piacentino, era da anni al centro di una controversia legale tra gli eredi: all'interno conserva un inestimabile patrimonio culturale
“Salvate Sant’Agata“. Un urlo forte e chiaro, quello echeggiato dal loggione del Teatro alla Scala di Milano appena prima che l'orchestra cominciasse l'esecuzione dell'Inno di Mameli la sera della prima. Un gesto dimostrativo che, in un primo momento, non era stato pienamente compreso ma che, in realtà, era strettamente legato all'opera “La forza del destino” di Giuseppe Verdi e al suo celebre compositore. Il ministero della Cultura infatti, ha comunicato l'acquisizione definitiva da parte dello Stato dell'ultima dimora del maestro, Villa Sant'Agata, a Villanova sull'Arda, in provincia di Piacenza. "Un passo fondamentale per la tutela, la conservazione e la valorizzazione di uno dei luoghi simbolo della cultura e della storia musicale italiana" afferma il MiC in una nota. La villa e il parco, che fino a due anni fa si potevano visitare perché erano aperti al pubblico, erano stati chiusi e messi in vendita per decisione del tribunale di Parma che aveva avviato un procedimento di vendita all’asta e aveva nominato un notaio e un custode temporaneo.
Villa Sant'Agata conserva ancora cimeli e memorie storiche di Giuseppe Verdi. È possibile visitare le cinque stanze al piano terra, tra cui: la camera da letto di Giuseppina Strepponi, moglie del compositore, dove morì nel novembre del 1897, il camerino dei vestiti, oggi dominato da un pianoforte Fritz a sei pedali che Verdi usava ai tempi di Rigoletto e Aida: c'è poi la camera da letto di Verdi, dove il genio della musica dormiva e lavorava, oltre a uno studio dove gestiva i conti della tenuta. L'ultima stanza, in ordine cronologico, conserva i mobili della camera del Grand Hotel et de Milan, dove il maestro morì il 23 gennaio 1901. All'esterno della villa, si può visitare il grande parco con le grotte, la ghiacciaia, il bellissimo ponte rosso, le carrozze e le cantine. Tra i cimeli di maggior valore, oltre agli spartiti e agli appunti originali di Verdi, una prima edizione de I Promessi Sposi con dedica autografata da Alessandro Manzoni, donata al compositore.
L'acquisizione di Villa Verdi permetterà ora di avviare interventi urgenti di restauro e manutenzione, salvaguardando il compendio e consentendo la sua più ampia valorizzazione. Grazie al lavoro degli uffici della direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio e della soprintendenza per le province di Parma e Piacenza, che hanno seguito l'iter amministrativo e tecnico, è stato possibile programmare l'immissione in possesso dell'immobile fissata per il 28 febbraio 2025 con l'obiettivo di rendere Villa Verdi un centro di riferimento per la cultura, la musica e la storia dell'Ottocento italiano. "Ritengo che l'acquisizione di Villa Verdi, esito finale di un lungo iter procedurale, sia un passo fondamentale per garantire la conservazione del complesso e la sua piena valorizzazione attraverso la creazione di un itinerario verdiano che comprenda i diversi "luoghi" del maestro, il Teatro Giuseppe Verdi e il Palazzo Orlandi a Busseto, la casa natale a Roncole", ha sottolineato il capo Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale e dg del Mic Luigi La Rocca. Il provvedimento è stato inviato agli organi di controllo e diventerà esecutivo ad avvenuta registrazione.