Il primo, quando era detenuto in carcere, aveva nella cella una foto di un uomo armato di mitra con alle spalle la bandiera dell'Isis
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Il Viminale ha reso noto di aver espulso un tunisino e un kosovaro ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale in quanto "fortemente radicalizzati". Salgono così a 56 i provvedimenti di espulsione adottati nel 2023 nei riguardi di cittadini stranieri ritenuti pericolosi. Il tunisino, 42 anni, all'interno della sua cella nel carcere di Piacenza, aveva la foto di un uomo armato di mitra con alle spalle la bandiera dell'Isis.
Scarcerato nel 2020, il tunisino è stato più volte destinatario di provvedimenti di espulsione rimasti ineseguiti. Rintracciato lo scorso 26 settembre, è stato trasferito al CPR di Gradisca d`Isonzo e poi in quello di Caltanissetta. Una volta riconosciuto dalle competenti Autorità consolari tunisine, è stato rimpatriato in esecuzione del provvedimento di espulsione del prefetto di Piacenza.
Il secondo era stato notato dagli investigatori che controllavano a Venezia un gruppo di soggetti radicalizzati. Nel 2017 furono arrestati tre cittadini kosovari contro i quali erano emersi gravi indizi di colpevolezza per la partecipazione ad un'associazione con finalità di terrorismo internazionale, in relazione alla loro adesione all'ideologia dello Stato Islamico.
Il 14 ottobre 2023 il kosovaro è stato rintracciato in provincia di Trieste e arrestato per il reato di violazione del divieto di reingresso sul territorio nazionale. A seguito di giudizio direttissimo tenutosi presso la Sezione Penale del Tribunale di Trieste è stato condannato a 8 mesi di reclusione. Il kosovaro è stato poi accompagnato presso il C.P.R. di Gradisca d'Isonzo e rimpatriato.