Le Iene raccontano le violenze subite dai carcerati durante la detenzione all'interno della struttura penitenziaria napoletana
© web
Maltrattamenti, violenze e vessazzioni: è così che secondo gli ex detenuti del carcere di Poggioreale si vive all'interno della struttura penitenziaria. Sole poche settimane fa Roberto Leva, dopo esser uscito dalla casa circondariale, ha denunciato di essere stato picchiato selvaggiamente dalle guardie. Le Iene hanno voluto intervistare alcuni ex carcerati che hanno dipinto una situazione estrema: sovraffollamento, condizioni fatiscenti e violenze quotidiane da parte dei secondini.
"Poggioreale è una scuola di criminalità e per me non dovrebbe esistere", ammette Pietro Ioia, ex narcotrafficante che dopo esser uscito dalla struttura di Poggioreale è diventato attivista per i diritti dei carcerati. Secondo lui il vero problema sono le violenze delle guardie penitenziarie che avvengono nella cosiddetta "cella zero". Una stanza, presente in ogni padiglione, dove i secondini fanno spogliare i detenuti per poi picchiarli. "Una cella non numerata dove ti chiamano, ti fanno spogliare nudo e ti riempiono di botte. Se tu reagivi ti massacravano", racconta Ioia.
Le Iene riescono a contattare la direttrice del carcere, Maria Luisa Palma, che dichiara: "Non è assolutamente possibile che qui succedano cose al di fuori della legge". Sul caso di Roberto Leva ha inoltre spiegato che i lividi con cui il detenuto è stato portato al pronto soccorso, altro non sarebbero che contusioni causate da crisi epilettiche. Una versione molto diversa da quella fornita dallo stesso Leva che continua a denunciare i maltrattamenti subiti.