Il focus dell'Istituto Superiore di Sanità nel report dal titolo "Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da Sars-Cov2 in Italia"
Il parcheggio della sala funebre Collserola a Montcada i Reixac, vicino a Barcellona, pieno di bare. Il 3 aprile 2020 © Afp
Solo l'1,1% dei morti causati dal Covid-19 aveva meno di 50 anni. E due vittime su tre presentavano prima del contagio 3 o più patologie pregresse. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal report Iss dal titolo "Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da Sars-Cov2 in Italia". L'Istituto analizza le caratteristiche di 85.418 persone che hanno perso la battaglia contro il Covid, secondo le tre fasi della pandemia.
I numeri del report - Così sono stati studiati i quadri clinici dei deceduti dall'inizio della pandemia fino al 27 gennaio 2021, pandemia caratterizzata dalla prima ondata (marzo-maggio 2020), dalla fase di bassa incidenza (giugno-settembre 2020 ) e dalla seconda ondata (ottobre 2020-gennaio 2021 e ancora in corso). Proprio qui sono emergono 49.274 decessi rilevati, mentre nella prima fase i morti furono 34.278.
La Lombardia è stata la regione più colpita: in totale ha registrato 26.674 vittime, il 31% del totale. Molto staccate Emilia-Romagna (10,9%) e Veneto, che ha fatto registrare 8.721 vittime, il 10,2% dei numeri complessivi.
Al 27 gennaio 2021, secondo l'Iss sono 941, dei 85.418 totali (1,1%), i pazienti deceduti positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 234 di questi avevano meno di 40 anni (138 uomini e 96 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 52 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri, 147 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 35 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
L'età media dei pazienti positivi a Sars-Cov2 è 81 anni. Le donne decedute sono 37.295 (43,7%), mentre l'età mediana dei pazienti deceduti positivi a Sars-Cov2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l'infezione (pazienti deceduti 83 anni - pazienti con infezione 48 anni).
E ancora: complessivamente 196 pazienti (3,1% del campione) presentavano zero patologie, 772 (12,1%) presentavano una patologia, 1.185 (18,6%) presentavano due patologie e 4.228 (66,3%) presentavano tre o più patologie. Si tratta di un dato ottenuto da 6.381 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche.
L'insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente riportata nel campione, seguita da danno renale acuto (24,4%), sovrainfezione (19,6%) e danno miocardico acuto (10,8%).
La terapia antibiotica è stata invece comunemente utilizzata nel corso del ricovero (85,9% dei casi), meno utilizzata quella steroidea (53,3%), più raramente la terapia antivirale (46,4%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di Sars-Cov2.