Ha soli sette anni ma la percezione che ha del suo quartiere, il Tamburi, quello più vicino all'acciaieria è chiarissima nel suo ritratto. Ciminiere e un cielo nero sulle case: "Servono parchi e boschi"
cronaca, ilva, disegni, bimba, taranto © Ansa
Su un foglio si vedono due ciminiere, alcune case sullo sfondo e in mezzo un cielo nero. E' il ritratto che Federica, bimba di sette anni, fa del rione Tamburi, nel quale abita: è il quartiere di Taranto più vicino allo stabilimento dell'ex Ilva e quindi il più esposto alle emissioni che arrivano dall'acciaieria. "Vogliamo che l'Ilva chiuda", è il titolo del disegno, accompagnato da riflessioni durissime sulla sua città: "Ecco perché i bambini sono in ospedale, sono malati e muoiono".
"Io penso che Taranto è troppo inquinata - scrive ancora Federica - che deve migliorare. Noi non vogliamo che ci tolgono la scuola Deledda-De Carolis. Vergognatevi per tutto quello che ha fatto l’Ilva, gli altri bambini stanno in ospedale per colpa dell’Ilva brutta. Ecco perché dovete vergognarvi tanto".
Riflessioni che scuotono: "Vogliamo parchi giochi, boschi. Brutti, ci inquinate tanto. Vogliamo spazi verdi, ecco cosa penso di Taranto".