LA SENTENZA A ROMA

Vendeva segreti ai russi, l'ex ufficiale di Marina Walter Biot condannato a 20 anni

La Corte d'Assise di Roma ha stabilito anche risarcimenti per la presidenza del Consiglio e il ministero della Difesa

20 Gen 2024 - 16:14

La Corte d'Assise di Roma ha condannato a 20 anni Walter Biot. L'ex ufficiale di Marina venne arrestato nel marzo del 2021, in un parcheggio di un centro commerciale della Capitale, mentre era intento a cedere notizie coperte da segreto, in cambio di 5mila euro, a funzionari dell'ambasciata russa. Le accuse contestate dai pm di Roma, che avevano chiesto 18 anni, sono anche spionaggio e corruzione. Biot è detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

© Tgcom24

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Le accuse nei confronti di Biot

 Le accuse che la pm di Roma, Gianfederica Dito, aveva contestato all'ex ufficiale erano quelle di spionaggio, rivelazione di notizie segrete per la sicurezza nazionale e corruzione. La Procura aveva chiesto 18 anni di reclusione

Risarcimento di 100mila euro

 I giudici hanno stabilito per l'imputato l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e dalla pubblica amministrazione e il risarcimento di 100mila euro alla presidenza del Consiglio e al ministero della Difesa.

L'arresto in flagranza di reato

 L'arresto in flagranza di reato di Biot, a opera dei carabinieri del Ros, avvenne a marzo 2021 nel parcheggio di un supermercato nel quartiere di Spinaceto. Nel marzo scorso il tribunale militare della Capitale lo aveva condannato a 30 anni di carcere.

Il legale: "Affrontiamo una battaglia di civiltà"

 "Walter Biot è determinato. Quella che abbiamo di fronte è una battaglia per lui, ma anche di civilità giuridica affinché nessuno possa essere giudicato a prove segrete", ha commentato il difensore dell'ufficiale di Marina, l'avvocato Roberto De Vita, dopo la sentenza di condanna. "Siamo passati da 30 anni a 20 anni", ha sottolineato il penalista che assiste Biot insieme con il collega Antonio Laudisa.

"Questo - ha aggiunto il legale - significa che più si approfondisce e si ragiona su come questo processo ha fatto spostare la bilancia della giustizia verso la ragion di Stato, più che verso lo stato di diritto, le pene si riducono e siamo solo in primo grado. Proseguendo così e conoscendo quel che viene in Appello e in Cassazione siamo certi che prima poi ci sarà un giudice che riconoscendo i diritti dovrà riconsegnare Walter Biot alla sua famiglia".

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